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    "UN GRANDE PARTITO COME IL PD NON PUÒ PARLARE SOLO DI DIRITTI" - L’EX CAPOGRUPPO AL SENATO DEM LUIGI ZANDA BOMBARDA LA SCHLEIN E LA INCALZA SU ECONOMIA, SICUREZZA, IMMIGRAZIONE, POLITICA ESTERA: “QUALE PACE VUOLE ELLY? LA PACE DI ZELENSKY O QUELLA DI PUTIN?” – POLEMICHE FURIBONDE PER I RUOLI CHIAVE AFFIDATI NELLA SEGRETERIA A "ESTERNI" – FAUSTO RACITI, AREA ORFINI, IRONIZZA: “PERO’ CI SONO ANCHE ALCUNI ISCRITTI AL PD”


     
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    1 - PD, SCHLEIN ALLE PRESE CON I MALUMORI INTERNI LO SCOGLIO ECONOMIA NELLA DIREZIONE UNITARIA

    Estratto dell'articolo di ADM per “la Stampa”

    SCHLEIN SCHLEIN

     

    Dopo i giorni di riposo di Pasqua per Elly Schlein arriva il momento del primo confronto politico con il partito, la prima discussione sulla linea da quando è segretaria.

     

     

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    Lo stesso Bonaccini, che pure è criticato perché considerato "arrendevole" nei confronti della segretaria, intervistato domenica da Repubblica ha detto che va bene la linea sull'Ucraina ma che «anche su lavoro, imprese, crescita e redistribuzione serve altrettanta nettezza».

     

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    Paola De Micheli, che ha partecipato al congresso da candidata alla guida del Pd, non ha preso bene (come Gianni Cuperlo) l'esclusione dalla segreteria e ora spiega: «La direzione servirà a capire la linea sulle questioni importanti». Le battaglie sui diritti sono fondamentali, ma « su quello la garanzia è la stessa Schlein, il suo profilo. Il fronte aperto è quello economico e sociale». Dunque, «innanzitutto il Pd deve assumere la guida dell'opposizione sul tema del Pnrr, è un tema troppo importante: dobbiamo fare proposte sulle questioni principali del piano». E ci vuole «radicalità sugli effetti pericolosissimi dell'autonomia di Calderoli sulla sanità».

     

    luigi zanda foto di bacco luigi zanda foto di bacco

    Ma appunto la segretaria dovrà anche sopire i nervosismi post-nomine. Fausto Raciti, area-Orfini, si è lamentato su Facebook per i ruoli chiave affidati a esponenti che vengono da fuori: «In segreteria, e va riconosciuto il coraggio delle scelte, ci sono anche alcuni iscritti al Pd». E Stefano Lepri, ex deputato, si aspetta un chiarimento sulle famiglie arcobaleno: «La direzione è il luogo più adatto per ragionarne, diremo la nostra».

     

    2 - LUIGI ZANDA

    Estratto dell'articolo di Alessandro Di Matteo per “la Stampa”

     

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    elly schlein elly schlein

    Finora le battaglie della leader sono state soprattutto su famiglie arcobaleno, migranti, antifascismo. Sarà un Pd più movimentista?

    «Le battaglie che Schlein ha sottolineato in queste settimane sono sacrosante. Ma penso che sia molto importante difendere la natura di partito politico del Pd. Credo sia molto rischiosa la tentazione di scivolare verso una "forma movimento". I movimenti sono organizzazioni molto superficiali come pensiero, il dibattito è molto scarso, si preferisce il consenso acritico nei confronti del leader. La nostra Costituzione immagina una democrazia rappresentativa sostenuta da partiti. I movimenti si comportano da comitati elettorali, i partiti elaborano pensiero e sono fatti di organizzazione. Col tempo ho molto rivalutato il centralismo democratico…».

     

    Sull'economia Schlein si è esposta poco. Che linea avrà il partito su fisco, Pnrr?

    «Diamole tempo, naturalmente. Però Schlein deve ancora mostrare la sua visione del partito, dell'Italia. Servono soluzioni per i grandi problemi nazionali, che sono naturalmente l'economia, lo sviluppo, la sicurezza, il mezzogiorno, la cultura, l'immigrazione, la politica estera. Tutte grandi questioni sulle quali finora abbiamo ascoltato l'enunciazione del problema ma non le soluzioni».

     

    luigi zanda foto di bacco luigi zanda foto di bacco

    Sui migranti il nuovo Pd è in prima linea.

    «Le migrazioni sono in prospettiva un problema gigantesco, la pressione verso l'Europa e Italia aumenterà consistentemente. E non vedo in Ue la consapevolezza del miliardo di persone che nei prossimi anni cercherà di venire da noi. E' giunto il momento di elaborare una posizione complessiva, molto articolata. Ma è necessario dire cosa esattamente si intende per accoglienza e integrazione, parole che vanno declinate. Dobbiamo accogliere i migranti e integrarli. Ma come? In che misura? Con quali mezzi?».

     

    Sull'Ucraina resta la "linea Letta". E' soddisfatto?

    «La scelta di votare a favore dell'invio di aiuti anche militari è obbligata, una scelta diversa avrebbe fatto esplodere il Pd, il partito sarebbe andato in pezzi. Il problema fondamentale è quello che pone Schlein: la pace. Ma serve un passo avanti, la politica estera è diventata centrale nella vita politica e comporta decisioni molto complesse: che pace? La pace di Zelensky o quella di Putin?».

     

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    La segretaria ricorda che al congresso ha vinto una linea. Se cambia il Dna del partito, non si rischia che qualcuno si senta messo alla porta?

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    «Se mi chiede se vedo problemi per i cattolici nel Pd, dico di no. Non vedo prospettive di scissione. Penso che il Pd debba essere fermo nella tutela dei diritti ma, come dicevo, penso che la politica di un grande partito si veda anche in molti altri campi nei quali sinora ci si è soffermati meno, appunto la politica economica, lo sviluppo, il lavoro…».

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