C.Z. per “la Repubblica”
ZELENSKY E XI JINPING 1
Lo stallo, dice Volodymyr Zelensky, non è un'opzione per l'Ucraina: «Serve una vittoria sul campo per sostenere i colloqui di pace».
Il presidente degli aggrediti lo dice in una conferenza organizzata dal Financial Times e per la prima volta chiede che la Cina usi «la sua influenza sulla Russia per porre fine a questa guerra».
ZELENSKY E XI JINPING 2
Zelensky chiama in causa il partner più pesante di Mosca, che, pur mantenendo la linea di non interferenza, ha espresso preoccupazione per gli effetti destabilizzanti sull'economia globale. «Quanto accade può portare alla Terza guerra mondiale e questo rischio dovrebbe essere una priorità per tutti i leader».
La resistenza sul terreno prosegue, però. Lo vuole il popolo ucraino e lo impongono le scelte aggressive di Putin. «È una guerra per l'indipendenza e la libertà del nostro Paese. Siamo inferiori in termini di equipaggiamento e quindi non riusciamo ad avanzare. Se lanciassimo controffensive profonde subiremmo altre perdite e le vite delle persone sono la mia priorità».
volodymyr zelensky
L'Ucraina si è trasformata in guerra di logoramento, di attrito, ma non sarà stallo. E neppure si può immaginare un accordo che includa perdite territoriali: «Riconquistare la sovranità e l'integrità territoriale sarà una vittoria giusta. Abbiamo già perso troppe persone per cedere semplicemente il nostro territorio».
Zelensky allude al Donbass, ma più volte ha fatto capire che non mira al ritorno in patria della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. E la risposta di Mosca, affidata a Izvestia da «una fonte russa di alto rango», è raggelante: non solo le questioni Crimea e Donbass per Putin sono già chiuse, ma «le regioni di Kherson e Zaporizhzhia non saranno incluse nell'eventuale accordo con l'Ucraina». I due territori occupati per Mosca sono già nuova Russia.
URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY
Il presidente ucraino ha ribadito di essere pronto a sedersi in qualsiasi momento al tavolo con Putin, perché «non c'è nessun altro con cui parlare» a Mosca, a condizione che siano colloqui mirati a porre fine alle ostilità. E agli alleati è tornato a chiedere fermezza. «Sono grato per le sanzioni imposte al nemico, ma abbiamo bisogno dell'embargo totale di petrolio e gas».
ZELENSKY
Finora le misure punitive dell'Occidente «non hanno influenzato davvero la posizione della Russia». Anche perché, ha aggiunto, ci sono Paesi che «stanno sostenendo l'Ucraina, ma anche controllando cosa si può fare per indebolire le sanzioni in modo che gli affari non ne risentano».
Pensa all'Ungheria di Orban e alla Germania di Scholz. Infine, il leader da Kiev ha critiche per Emmanuel Macron. Evocando le parole del presidente della Francia, Zelensky ha detto: «La Russia non ci sta umiliando, ci sta uccidendo».