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    “A CHI COMPRA DUE COPIE DEL MIO LIBRO, MANETTE ROSA IN OMAGGIO” – L’AUTOIRONIA DI CALENDA SUL CASO DELLA DOMINATRICE DOHA ZAGHI ESCLUSA DALLE LISTE DI AZIONE A COMO – “TROPPO RUMORE PER FRUSTE E MANETTE” – LEI ACCUSA: “MORALISTI” – LA CONTROREPLICA DELLO SCHICCHI DEI PARIOLI: “NON C'È NULLA DI MALE A FARE LA SEX WORKER. NON QUALIFICA PERÒ PER FARE POLITICA. ALTRIMENTI, VALE TUTTO ED È INUTILE CRITICARE I 5 STELLE” – LA VIDEO-CHICCA DA PORNHUB


     
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    DOHA ZAGHI

     

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    DOHA ZAGHI, LADY DEMONIQUE - VIDEO

     

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    Cesare Zapperi per il Corriere della Sera

    CALENDA DOHA ZAGHI CALENDA DOHA ZAGHI

    «A chi compra due copie del libro, manette rosa in omaggio». Per Carlo Calenda è il giorno della presentazione della sua ultima fatica editoriale («La libertà che non libera», edito da La nave di Teseo) nello splendido scenario della terrazza del Pincio, ma da due giorni tiene banco una vicenda che poco o nulla ha a che spartire con un saggio politico (anche se a suo modo riguarda la libertà, per diversi aspetti).

     

    Il leader di Azione con una battuta cerca allora di sdrammatizzare e mettere a tacere le polemiche per l'esclusione dalla lista «Agenda Como 2030», in corsa per il Municipio del capoluogo lariano, di Doha Zaghi, poliedrica artista del mondo hot, nota al pubblico specializzato come «Lady Demonique». Per Calenda è una storiella minore, una di quelle candidature che sfuggono quando un movimento cresce in fretta e raccoglie adesioni «alla garibaldina».

     

    DOHA ZAGHI LADY DEMONIQUE E L'UOMO CON LA MASCHERA DI SALVINI DOHA ZAGHI LADY DEMONIQUE E L'UOMO CON LA MASCHERA DI SALVINI

    Ed è infastidito dal clamore che ha suscitato.

    L'ex ministro se la prende con la stampa, rea di prestare attenzione più alle situazione pruriginose che ai temi seri. «Oggi (ieri per chi legge, ndr ) ci sono 30 articoli sull'ex candidata dominatrice - scrive su Twitter -. Ho finalmente capito come andare sui giornali. Altro che piano sul nucleare o sulla sostituzione del gas russo (zero articoli), bisogna buttarsi su altri lidi. Altro che centro studi. Fruste e manette». E in serata, alla presentazione romana del suo libro aggiunge: «Io chiedo ai giornali, se noi siamo decaduti, voi vi siete sfracellati contro un muro?

     

    carlo calenda carlo calenda

    Ho tolto questa signora dalle liste di Azione perché non c'erano i presupposti per candidarla e perché sono un liberale e non un anarchico».

     

     

    Sarà pure, ma il caso ha avuto le sue piccole conseguenze sul piano locale. Andrea Luppi, coordinatore comasco di Azione, si è dimesso dopo essersi visto scavalcato dal leader nazionale. In riva al lago, malumori e imbarazzi si mescolano.

     

     

    Alcune difese della prima ora della candidata esclusa (come quella della aspirante sindaca del centrosinistra Barbara Minghetti) sono successivamente rimaste isolate. La professione di Doha Zaghi per molti resta «scandalosa», si concilia poco o nulla con l'impegno civico, anche se si cerca di evitare di dirlo ad alta voce per non apparire benpensanti. A chi chiede cosa ci sia in contrario ad una sua candidatura, Calenda risponde: «Non c'è nulla di male. Non qualifica però per fare politica. Altrimenti, vale tutto ed è inutile criticare i 5 Stelle».

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    La performer si dice sorpresa per la solenne bocciatura del leader di Azione, al cui fianco si era mostrata a fine marzo in occasione del lancio della candidatura di Minghetti: «Non mi sarei mai aspettata che dal partito arrivasse l'indicazione di sopprimermi politicamente. Accetto la decisione di Calenda e ne prendo atto perché tanto non cambierà mai idea, ma voglio precisare che non sono solo una mistress o una "scappata di casa" e l'ho dimostrato». Doha affonda i colpi: «Azione si è rivelato un partito moralista anziché europeista. Perché allora nello statuto del partito non hanno mai specificato che non possono partecipare alla vita politica le persone che hanno avuto o hanno a che fare con il mondo dell'erotico?».

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