Estratto dell’articolo di Brunella Giovara per “La Repubblica”
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Ma lei sa chi è stato? «No». Un’idea ce l’avrà. «Un delinquente, che voleva ammazzarmi». Desolato, di fronte alle bruciature sulla facciata della sua bella casa, il signor Iqbal Singh medita sull’attentato che stava per mandare a fuoco la sua famiglia, è successo una settimana fa a Novellara, dove di solito non succede niente a parte la storia terribile di Saman, uccisa perché si opponeva a un matrimonio combinato. Ma quella è una storia pakistana, e invece questa è tutta indiana, anzi Sikh, comunità che nella bassa reggiana vive da trent’anni, e benissimo.
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Tre molotov, una roba da anni Settanta. Due scritte misteriose (per noi): “Khalistan”. Ma c’è stato di peggio, a Pordenone, e solo qualche giorno prima. Una rissa, e che rissa, tra una cinquantina di Sikh armati di bastoni pistole e spade, e se non erano spade erano sicuramente coltellacci. Otto feriti, tra cui Satwinder Bajwa Singh, presidente dell’Unione Sikh Italia, e Kulwinder Singh, presidente dell’associazione che gestisce il tempio di Pasiano, aggrediti mentre si trovavano in casa a cena.
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A inizio settembre, un tentativo di incendiare il garage di Bajwa, e insomma c’è qualcuno, in questa comunità gran lavoratrice e pacifica, che gioca con il fuoco. «E io me lo aspettavo, che succedesse qualcosa anche qui da noi», dice la sindaca di Novellara. Elena Carletti è stata tra i primi a correre a casa di Iqbal Singh, ed è più desolata di lui: «Siamo molto preoccupati, per queste persone che sono molto radicate tra di noi, in una convivenza che va avanti così bene da decenni. Poi, qui c’è il tempio più importante d’Europa, secondo solo a quello di Londra.
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E il simbolo di Novellara è l’integrazione, che si costruisce insieme, con i Sikh e tutte le altre etnie e religioni presenti sul nostro territorio». È vero. Novellara è un modello che funziona, basti pensare che ha circa 12 mila abitanti, e mediatori culturali albanesi, arabi, cinesi, Punjabi e Urdu. «Gli indiani? Circa 500, tra Sikh e induisti». Perciò molti temono che tutto vada a gambe all’aria, soprattutto perché l’obiettivo è certamente l’Unione Sikh Italia, visto che ne è stato colpito il presidente, e il suo vice Iqbal Singh.
«Da due anni stiamo lavorando con l’Usi per il riconoscimento di questa religione in Italia», spiega Carletti, ricordandone i tre cardini: «Preghiera, lavoro, solidarietà». Un percorso fatto di corsi di formazione, dibattiti, incontri con prefetti e esponenti del ministero dell’Interno, esperti e docenti universitari, tutto perché un giorno «si arrivi a un traguardo straordinario: diventare cittadini completi, con il loro bagaglio di tradizioni, ma cittadini con diritti e doveri, come tutti». Perciò il Comune ha appoggiato l’Usi, che raggruppa 60 associazioni «e dopo un tale sforzo, spero che nessuno voglia compromettere il risultato».
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Ma forse è proprio così, sennò non si spiegano le aggressioni, le risse, le molotov.
Sul piazzale del grande tempio, che è sulla strada che porta a Reggiolo, un gruppo di giovani sta per cominciare l’allenamento di “Gatka”, l’arte marziale Sikh che va molto di moda tra i ragazzi. E tutti sanno cosa è successo a Iqbal, che è anche il loro allenatore: «Sono notizie che non fanno piacere…», dice uno, operaio come gli altri della squadra, «ci siamo tutti diplomati al Convitto Rinaldo Corso di Correggio», e lavorano nelle aziende di meccatronica della zona […]
Il Khalistan invece è un Sikhismo politico indipendentista, che nulla ha a che fare con l’agenda di Usi. […]
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Ma altri rimproverano un eccesso di integrazione, di “italianizzazione”, di eccessiva libertà alle donne, anche. Non è solo una questione di religione, quindi, e di gestione dei templi, di incomprensioni tra vecchia e nuova generazione. Della lontananza dal Khalistan, la patria che non c’è, evocata a colpi di vernice anche sulla statua del Mahatma Gandhi di San Donato Milanese, l’altro giorno e per la seconda volta imbrattata da scritte come “stupratore di bambini” e altri insulti. […]
novellara le ricerche dopo la scomparsa di saman abbas 3