Estratto dell'articolo di Stefano Semeraro per “la Stampa”
COCO GAUFF
Coco Gauff è nata ad Atlanta come Martin Luther King, e come lui aveva un sogno: diventare una tennista. Papà Corey e mamma Candy […] hanno sacrificato tutto per inseguirlo insieme a lei. E sabato l'hanno vista battere in tre set (2-6 6-3 6-2) la nuova numero 1 del mondo, Aryna Sabalenka, e vincere gli Us Open a soli 19 anni. È la terza teenager a riuscirci dopo Tracy Austin nel 1979 e Serena Williams nel 1999. Da oggi salirà al numero 3 del mondo […] mettendosi alla testa del nuovo tennis made in Usa. […]
COCO GAUFF ARYNA SABALENKA
Lo sa bene Coco, che a 6 anni è emigrata in Florida, e a 10 anni in Francia da Patrick Mouratoglou, il guru di Serena Williams. A 15 anni ha vinto il suo primo torneo e battuto Venus a Wimbledon; a sedici, in piena tempesta Black Lives Matter, aveva già in mano il microfono per citare il reverendo King: «Il silenzio delle brave persone è peggio della brutalità delle cattive. Se taci, ti schieri dalla parte degli oppressori». Una passione civile trasmessa da nonna Yvonne, la prima studentessa nera della sua High School. L'anno scorso Coco a Parigi sulle telecamere scriveva «Pace, stop alla violenza delle armi», a New York ha difeso le ragioni degli ambientalisti che hanno interrotto la sua semifinale: «Il cambiamento climatico è una cosa seria, capisco la loro protesta».
COCO GAUFF.
Dopo la finale persa al Roland Garros nel 2022 qualcuno aveva però iniziato a dubitare del suo futuro. «Ero vittima della sindrome dell'impostore - ha raccontato - se vincevo pensavo che fosse solo perché la mia avversaria aveva giocato male». Così a luglio, dopo un flop a Wimbledon, ha ingaggiato Brad Gilbert, sei Slam vinti da coach di Agassi, uno a fianco di Roddick. […] un colpo dietro l'altro, quella del 2023 è diventata The Summer of Coco, l'estate di Coco.
COCO GAUFF.
Una marcia contro lo scetticismo. «Ho vinto un 500 a Washington, e non bastava. Ho trionfato nel 1000 di Montreal, e dicevano che per me era il massimo. Ora ho in mano questa coppa e dico grazie a chi non ha creduto in me: pensavate di buttare acqua sul mio fuoco, invece era benzina. E quel fuoco ora brucia più intenso che mai».
COCO GAUFF.
Grinta, coraggio, una personalità da leader, fuori e dentro il campo. Coco è la preferita dei coniugi Obama - Michelle è venuta a New York per incontrarla - Mike Tyson, Magic Johnson e Justin Bieber stravedono per lei. Il suo valore commerciale ormai è di 10 milioni di dollari (fra i suoi sponsor c'è Barilla) e ha creato Ngo, una organizzazione che aiuta i bambini in Africa. È la discendente di Althea Gibson, la prima afroamericana a vincere qui nel 1957 e '58, l'erede di Serena e Venus Williams («senza di loro non sarei qui») e di Billie Jean King, che 50 anni fa iniziò la lotta per la parità montepremi e insieme alla coppa le ha consegnato un assegno da tre milioni di dollari. «Grazie di esserti battuta per questo», le ha risposto birichina Coco, sventolando la busta. Guai a smettere di sognare.
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