Estratto dell’articolo di Alfio Sciacca per il "Corriere della Sera"
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I bei riccioli neri la rendono inconfondibile, anche quando cerca di nascondersi dietro la borsa. Da ieri mattina Lorenza non è più una «sciacqualattughe» e una «degenerata», come la definiva il padre. Ma una Messina Denaro. Il riconoscimento ufficiale era avvenuto prima del ricovero in ospedale per l’aggravarsi della sua malattia. Ma è stato solo ieri al cimitero di Castelvetrano che si è avuta netta le percezione di una sorta (allo stesso tempo) di investitura e accettazione del ruolo di erede di Matteo Messina Denaro.
MESSINA DENARO LORENZA ALAGNA
La scena è tutta per Lorenza, la 26enne che fino a qualche anno fa diceva di volersi affrancare dal padre mafioso e che ora sembra convintamente la figlia dello stragista Messina Denaro. Lei siede sulla berlina scura al seguito del carro funebre arrivato a Castelvetrano dopo aver attraversato mezza Italia.
[…] Una vera erede di un capomafia tornato mestamente nella sua città natale […] Nella geografia del cordoglio familiare defilate le due sorelle (libere) del boss, Bice e Giovanna, totalmente vestite di nero e il fratello Salvatore, ex bancario in pensione che cerca di nascondersi dietro la mascherina e un mazzo di fiori gialli, i preferiti dal boss. E poi il cognato Salvatore Panicola e due nipoti. Non c’è invece l’anziana madre, bloccata in casa con la badante.
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Assenti di peso le due sorelle detenute, Rosalia e Patrizia, che non hanno avuto l’autorizzazione a lasciare il carcere nemmeno per qualche ora.
Del resto le indagini hanno accertato la loro capacità di leadership durante la latitanza del boss. Per detta di tutti sono le sole in grado di raccoglierne l’eredità dal punto di vista della gestione degli affari illeciti. Quanto a Lorenza, che ieri appariva come una convinta Messina Denaro, si dovrà vedere se riuscirà a reggere il peso di quel cognome.
E poi c’è la questione del tesoro di Messina Denaro del quale si parla da decenni, ma che nessuno è mai riuscito a individuare. Ufficialmente il boss risultava nullatenente, tanto che in alcuni processi ha chiesto il gratuito patrocinio. Gli inquirenti sono comunque certi che un tesoro esista, ma sia stato occultato attraverso una vasta rete di teste di legno. E dal giorno dell’arresto tengono le antenne alzate convinti che prima o poi qualcuno potrebbe reclamarlo.
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Ma chi? La linea di successione potrebbe essere interna alla famiglia, e probabilmente al femminile, ma anche esterna. In tal senso aprono altri scenari le parole di qualche giorno fa del comandante dei Ros Pasquale Angelosanto secondo il quale dopo l’arresto di Messina Denaro «sarebbe stato designato un reggente del clan che noi non abbiamo ancora individuato».
Sul tesoro ci sono inchieste in corso e più di questo dagli inquirenti non trapela. Chi disegna un possibile scenario è invece Massimo Russo, magistrato che per anni ha indagato sulle cosche trapanesi. «Io penso che da molto tempo Messina Denaro abbia preparato la successione, che probabilmente avverrà all’interno della sua stessa famiglia». Ma la questione è più complessa.
MATTEO MESSINA DENARO E LA FIGLIA LORENZA
«Il più grande tesoro di Messina Denaro — aggiunge Russo — è un patrimonio innaturale ed era il suo potere di ricatto. Si dovrà vedere se ci sarà qualcuno in grado di ereditarlo. […]».
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