Marco Lignana per www.repubblica.it
alice scagni
La telefonata è delle 13.28. Il padre di Alberto e Alice Scagni chiama il 112, e dice chiaramente all’operatore che il figlio ha appena minacciato di uccidere i genitori, il genero e la sorella: "Se non mi date i soldi vi taglio la gola". Lo scrive il gip Paola Faggioni, nell’ordinanza di convalida dell’arresto del 42enne che domenica scorsa alle 20.45, sette ore dopo quella chiamata, ha ucciso con 19 coltellate la 34enne in via Fabrizi, a Quinto.
ALBERTO SCAGNI
Il giudice riporta il contenuto di quella drammatica telefonata: "Il predetto faceva presente agli operatori che il proprio figlio Scagni Alberto quel giorno aveva manifestato intenti omicidiari nei confronti suoi e dei familiari e in particolare, della figlia e del genero. In particolare, riferiva che lo Scagni, dieci minuti prima, aveva minacciato per telefono lui stesso, sua figlia e suo cognato, dicendo che, se non gli avessero dei soldi, sarebbe venuto a cercarli e gli avrebbe tagliato la gola”.
Così adesso le indagini sull’assassinio di Alice Scagni sono due. Oltre a quanto raccolto dagli inquirenti, sono state le parole della mamma Antonella Zarri, che ha accusato tanto i servizi di igiene mentale quanto soprattutto le forze dell’ordine di non aver raccolto in modo adeguato le segnalazioni sulla pericolosità di Alberto Scagni prima della tragedia, a indurre la Procura ad aprire un altro fascicolo, al momento a carico di ignoti, con le ipotesi di reato di omissione di atto di ufficio e omissione di denuncia.
IL POST DI ALBERTO SCAGNI PER IL MATRIMONIO DELLA SORELLA ALICE
Azione necessaria proprio per approfondire la testimonianza che i genitori della 34enne e del 42enne hanno reso ieri in questura davanti al pubblico ministero Paola Crispo. In particolare, la donna ha ripercorso quanto avvenuto nei giorni prima del dramma in via Fabrizi a Quinto, quando si è interfacciata prima con gli agenti della municipale, poi con carabinieri e soprattutto con la polizia. Fino alla telefonata delle 13.28.
alice scagni uccisa per strada dal fratello i rilievi della scientifica
Sempre ieri del resto il procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto aveva annunciato che le indagini sarebbero state a tutto campo, e che le denunce della madre sarebbero state appronfondite.
alice scagni
Il procuratore ieri però aveva anche aggiunto che, almeno fino ad ora, le telefonate al 112 raccolte non avrebbero indicato una minaccia imminente - nel senso che in quel momento nessuno dei familiari aveva Alberto Scagni davanti a sé - in un contesto nel quale non erano mai state presentate denunce formali.
Ma l’intenzione dei magistrati non può che essere quella di andare fino in fondo, e chiarire quanto accaduto prima dell'uccisione di Alice.
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