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    “ALESSANDRA MI SCRISSE ‘NON VOGLIO MORIRE’, MA PER ME ERA UNA COSA IMPOSSIBILE” – VIRGINIA CENTINI, LA MADRE DI GIOVANNI PADOVANI, L’UOMO CHE NELL’AGOSTO 2022 UCCISE A MARTELLATE ALESSANDRA MATTEUZZI: “ERA UN CONTESTO CHE NON LASCIAVA PRESAGIRE A UNA COSA COSÌ DRAMMATICA. QUELLO CHE È SUCCESSO È IMPENSABILE, GIOVANNI È TUTT’ALTRO” – I MESSAGGI DI ALESSANDRA, UN MESE PRIMA DI MORIRE: “VIVO NELLA PAURA. HO IL TERRORE DI DIRE QUALCOSA DI SBAGLIATO E CHE LUI SI ARRABBI…”


     
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    GIOVANNI PADOVANI GIOVANNI PADOVANI

    (ANSA) - Alessandra Matteuzzi le disse mai che aveva paura di Giovanni Padovani? "Lei alla fine mi scrisse 'non voglio morire', ma per me era una cosa impossibile. Era tutto circoscritto ad una situazione di alti e bassi, un contesto che non lasciava presagire ad una cosa così drammatica. Quello che è successo è impensabile, inconcepibile, Giovanni è tutt'altro".

     

    Sono parole della madre di Padovani, Virginia Centini, che ha risposto così alle domande dell'avvocato di parte civile Antonio Petroncini, ripercorrendo la relazione del figlio, imputato per omicidio davanti alla Corte di assise, con la donna uccisa a martellate e colpi di panchina il 23 agosto 2022 sotto casa a Bologna, in via dell'Arcoveggio.

     

    ALESSANDRA MATTEUZZI ALESSANDRA MATTEUZZI

    La testimonianza di Centini è stata sottolineata da brusii ripetuti nel pubblico, dove sono presenti parenti e amici della vittima. In aula sono stati letti, sempre dall'avvocato Petroncini, messaggi che la vittima inviò alla madre dell'ex compagno. Come quelli, del primo luglio 2022, quando Alessandra le scrisse: "Vivo nella paura. Con me non si sta comportando nel modo giusto e io vivo nel terrore di dire o fare qualcosa di sbagliato ogni minuto e ho paura che lui si arrabbi".

     

    La madre di Padovani ha anche detto: "Succedevano queste cose. Mi chiamavano la stessa giornata, prima uno e poi l'altro, lamentandosi uno dell'altro. Lei diceva che Giovanni alzava la voce, secondo lei aveva un comportamento poco idoneo, Giovanni lo stesso. Poi il giorno dopo erano felici insieme. Erano incompatibili, se non per una forte attrazione sessuale". La testimone ha definito alcune volte il comportamento del figlio "delirante". L'imputato in questa udienza ha rinunciato a essere presente.

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