Renato Franco per il “Corriere della Sera”
amadeus
Cinque volte di fila, come Mike Bongiorno negli anni '60 e Pippo Baudo negli anni '90, ovvero i due pilastri della televisione italiana. Amadeus sarà il direttore artistico e conduttore delle prossime due edizioni del Festival di Sanremo, 2023 e 2024. Un doppio mandato che si aggiunge ai precedenti tre e lo catapulta nell'Olimpo dei conduttori nazionalpopolari.
L'ultimo strepitoso successo - non solo per i numeri, ma anche per lo spettacolo - ha convinto l'amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes, insieme con il direttore del Prime Time Stefano Coletta, ad affidargli le chiavi dell'Ariston che ormai è diventata la sua seconda casa. Ci scherzava anche Fiorello meno di un mese fa, tra il serio, l'ironico e il profetico: «Amadeus ha già accettato di fare il quarto e quinto Festival e io ci sarò. Lui a Sanremo ha preso casa, ha già fatto il rogito».
amadeus mahmood blanco
Le prime parole del penta-conduttore sono invece di circostanza: «Sono felice e onorato. Aver ricevuto adesso questa proposta mi permette di lavorare da subito. Non vedo l'ora di iniziare». Certo negli ultimi anni mai la decisione era stata presa con così largo anticipo, praticamente Amadeus ha un anno di tempo per pensare alla prossima edizione, una cosa mai vista. Una conquista sul campo la sua, che con il tempo ha superato anche lo scetticismo di molti che aleggiava nei suoi confronti. «Bravo, ma». «Fa ascolti, però».
E invece eccolo lì. Misurato, al servizio dello spettacolo, capace di mettere tutti a proprio agio, una dote umana che oltrepassa lo schermo del televisore, la sua forza nell'ultimo Sanremo è stata quella di usare un linguaggio trasversale, capace di colpire occhi e cuore delle diverse generazioni, il cast più «largo possibile», una scaletta ritmata perché viviamo in tempi in cui la soglia di attenzione si è accorciata. In molti sostenevano che il merito dei successi precedenti fosse tutto nell'estro di Fiorello che si era speso per tutte le 10 serate dei Festival 2020 e 2021.
CARLO FUORTES - AMADEUS - STEFANO COLETTA
Ovvio che Fiorello è un trascinatore, ma Amadeus ha dimostrato di saper camminare (anzi correre) da solo, ha fatto vedere di saper reggere sulle sue sole spalle tutto il peso della più importante manifestazione televisiva italiana, selezionando canzoni (25 erano comunque troppe, se ne potevano tagliare un po') che sono in sintonia con i gusti contemporanei, mescolando con l'abilità dell'alchimista generi e generazioni. L'industria discografica lo ringrazia perché due anni di live azzerati dalla pandemia si fanno sentire. Eppure i Måneskin hanno conquistato il mondo proprio partendo da Sanremo.
amadeus fiorello. 5
«Amadeus ha dimostrato una forte comprensione degli scenari musicali attuali e dell'importanza di connettere il pubblico televisivo con le generazioni dello streaming. Un risultato che ha premiato in termini di ascolti e classifiche musicali» analizza Enzo Mazza, ceo della Fimi, la Federazione dell'industria musicale. Dunque è finita come era giusto e prevedibile. Già nel corso dell'ultimo Sanremo l'ad Fuortes si era sbilanciato: «Squadra che vince non si cambia. Sarebbe pazzesco non partire da qui, è ovvio con questo successo.
fiorello amadeus
Ma dobbiamo parlarci e il primo a volerlo deve essere Amadeus». Il conduttore aveva preso tempo: «Fare Sanremo per me è un lavoro molto lungo, ma vale per tutte le cose che faccio. C'è bisogno di idee, di forza, di prendere le cose in maniera molto seria. Avremo modo di chiacchierare serenamente, dobbiamo ragionare a menti riposate». Passato un mese le menti si sono sufficientemente rilassate e sono arrivate alla decisione comune dopo «un lungo e cordiale colloquio». Il cavallo all'ingresso di viale Mazzini è morente, ma Amadeus sta benissimo, è diventato il re della tv degli anni '20.
Si sottolinea sempre troppo poco che con i Soliti Ignoti è in grado ogni sera di catturare l'attenzione di 5 milioni di persone, dimostrando che in questo la tv generalista è ancora un medium imbattibile. Perché puoi avere 15 milioni di follower su Instagram ma 5 che in quel preciso istante, tutti insieme, ti guardano, è un risultato che si ottiene solo con il televisore. «Tu Amadeus ci fai sentire dei geni» lo sfotteva Checco Zalone, indovinando però che la sua forza sta proprio in quell'aria di casa, alla portata di tutti come un eroe da fumetto: il soprannome tonante, il naso spaziale, le giacche improbabili.
checco zalone amadeus AMADEUS - LEONARDO PIERACCIONI - FIORELLO - LINUS