Marco Menduni per “La Stampa – Specchio” - estratti
katia svizzero
La voce è squillante, il piglio ottimista e sorridente. «Sono una donna tranquilla e rilassata», racconta Katia Svizzero. Lei, una delle ultime "signorine buonasera", non ha interrotto il suo rapporto con la Rai: «Lavoro per la pubblica utilità, faccio speakeraggi delle audio descrizioni dei film per i non vedenti». Un impegno importante, spiega: «Ne sono orgogliosa, perché posso dedicarmi alle persone meno fortunate».
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A 13 anni inizia a lavorare per la Rai («nel'91 entrerò come annunciatrice») in un programma di cabaret. Poi altri sceneggiati, fa radio, canta e presenta nei teatri. A 17 anni il provino per il regista Vito Molinari che la sceglie per cantare in diversi programmi tv.
C'è un evento che fa incontrare il suo destino con quello che diverrà l'insetto più popolare della Tv italiana: l'Ape Maia. È lei, Katia, che viene scelta per interpretare la sigla del cartoon.
katia svizzero
La Fonit Cetra era alla ricerca dell'interprete cui affidare il brano. La canzone viene incisa a Roma sotto la direzione del maestro e arrangiatore Gianni Mazza e insieme a un coro di bambini. È un successo clamoroso. «Un successo che sicuramente non rinnego – racconta ancora Katia Svizzero – quella canzone era una delizia, ancora di più per una come me, che ha sempre adorato i bambini». Rivela: «Ancora oggi mi chiamano per sapere se ho ancora voglia di cantare l'Ape Maia».
Il brano vola in cima alle classifiche, le trasmissioni tv fanno a gara per avere ospite Katia, verranno realizzate anche due sigle di apertura e di chiusura per la stagione successiva. L'ape rimane al primo posto delle hit parade per settimane, alla fine ne saranno vendute un milione di copie. È da quel momento che il simpatico insetto e le note che l'accompagnano si fissano nell'immaginario sonoro collettivo, ben al di là del mondo dei bambini.
katia svizzero
Da Milano a Roma. Nella capitale Katia incontra il gioielliere Duccio Brandizzi: «Il mio principe azzurro, stiamo insieme da 37 anni».
La coppia ha due figlie ma la carriera di annunciatrice tv non si interrompe. Il ricordo più forte?
«L'ambiente era bellissimo. A Saxa Rubra avevamo un appartamentino dedicato, armadi, zone trucco, bagni, docce. Praticamente vivevamo insieme sette colleghe». In quegli anni nascono amicizie che resteranno nel tempo:
«Sono rimasta molto legata a Rosanna Vaudetti, a Maria Giovanna Elmi e a Ilaria Moscato: le vedo e le sento con grande gioia». C'era il gruppo storico, nomi conosciuti da tutti i telespettatori come Nicoletta Orsomando, Rosanna Vaudetti, Anna Maria Gambineri, Maria Giovanna Elmi, Paola Perissi, Gertrud Mair, Marina Morgan, Beatrice Cori.
katia svizzero ape maia
Nel 2003 le signorine buonasera in attività sono rimaste solo in tre: Alessandra Canale, Maria Rita Viaggi e Katia Svizzero. Arriva il cambio di rotta della Rai: «Hanno preferito rimuovere noi e cambiare le figure delle annunciatrici». Arriveranno altre sei giovani, due per ogni rete, fino al 2016 quando la figura viene cancellata perché ritenuta anacronistica. Eppure ci sono momenti di tensione e responsabilità in una carriera in prima fila.
Così Katia annuncia i tre minuti di sospensione delle trasmissioni per il lutto dopo la tragedia dell'11 settembre. Racconterà: «Fino alle Torri Gemelle le grandi notizie le davamo noi in diretta poi subentravano i Tg per approfondirle. A me toccò di comunicare la notizia dell'assassinio di Falcone nel 1992. Fu il mio battesimo di fuoco; ero stata assunta da un anno e andavo in video la mattina e il pomeriggio in collocazioni minori per farmi le ossa. Capitai di turno in quel giorno tremendo».
Dopo quel 2003 Katia fa parte del cast di Cominciamo bene – Prima accanto a Pino Strabioli, nella stagione 2009-2010 conduce Mamme in blog.
katia svizzero
E ancora i programmi dedicati a un pubblico infantile: «A Rai Ragazzi, su Rai Yoyo e Rai Gulp mi sono divertita moltissimo come regista di servizi esterni in un programma sul cinema dal titolo Ciak Gulp". Insiste: «I bambini sono la passione della mia vita».