DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Estratto dell’articolo di Andrea Greco per “la Repubblica”
Navigare in solitaria fa perdere a Banco Bpm un altro socio di peso. È il fondo Capital Research, tra i pilastri della terza banca italiana con un 4,98% rilevato a gennaio 2018, dopo la fusione tra le ex popolari di Milano e Verona. Stando a fonti ufficiose il fondo basato a Los Angeles avrebbe liquidato tutto, prima del 5 novembre.
Mossa forse legata alla corsa del titolo, che ha rivisto l'area 2,8 euro dove stava quattro anni fa, quando Capital entrò. Forse, anche, un effetto del mutato scenario sulle nozze tra banche italiane, al centro di speculazioni da un anno - spesso con Banco Bpm e Unicredit protagoniste - ma da fine ottobre di colpo sopito.
Tra l'altro Capital è anche un socio forte di Unicredit, con un 5,04% che da anni ne fa il secondo azionista dopo Blackrock. La notizia non pare soggetta a comunicazioni Consob, essendo il fondo Usa sotto la soglia rilevante del 5%. E segue l'uscita da Banco Bpm dell'imprenditore mantovano Giorgio Girondi.
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Nel capitale della banca resta, sciolta da patti, Calzedonia (1,15%), a fianco dell'altro patto tra otto Fondazioni e Casse che vincola il 6,17%, ed è guidato da Fondazione Crt ed Enpam con quasi il 2% a testa.
L'altro pilastro tra i soci è Davide Leone, gestore del fondo omonimo da anni vicino al 5%. Leone mesi fa si spese per una fusione con Unicredit, che pareva disposta a valutare Banco Bpm più che non Bper, la partner preferita invece da cda e manager. (…)
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