
DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO…
LETTERA DI BARBARA PALOMBELLI – “LA NOSTRA AMICA SANDRA VERUSIO CI HA LASCIATO PROPRIO NEL GIORNO DI NATALE. IL GIORNO DI FESTA PER ECCELLENZA, LEI CHE HA DIRETTO E GUIDATO TANTE FESTE... DIVORAVA LA VITA, COME È GIUSTO FARE! -LEI ERA INNAMORATA PAZZA DELLA POLITICA: SI FECERO A CASA SUA MEMORABILI TAVOLATE, CAPEGGIATE DAL MITICO CARLO ROSSELLA, PER CALDEGGIARE IL PREQUEL DEL PATTO DEL NAZARENO: D’ALEMA AL QUIRINALE…”
Foto per gentile concessione di Marcellino Radogna
Lettera di Barbara Palombelli
Caro Dago, leggo sul sito che - dopo mesi di silenzio e di sofferenze - la nostra amica Sandra Verusio ci ha lasciato proprio nel giorno di Natale. Il giorno di festa per eccellenza, lei che ha diretto e guidato tante feste... divorava la vita, come è giusto fare! Non esisteva luogo a lei estraneo: curiosa del libro, della palestra, del film, ma soprattutto delle persone. Una delle poche signore dei salotti - con Marta Marzotto, Mirella Petteni Haggiag ed Elisa Olivetti - ad essere generosa e amica delle donne.
Proprio a casa di Elisa ci eravamo conosciute: quasi 40 anni fa, ai tempi dell’ Europeo di Mario Pirani, direi... lei era innamorata pazza della politica: si sentiva che le sue domande erano acute e insidiose, mi domandava di Spadolini, Visentini e del PCI di allora, amato e temuto dai salotti... molti anni dopo, si fecero a casa sua memorabili tavolate, capeggiate dal mitico Carlo Rossella, per caldeggiare il prequel del patto del Nazareno: D’Alema al Quirinale.
Olcese, Pecci Blunt, Pignatelli, Verusio
Il suo buffet, libero e noncurante, si apriva ai Ciampi capi di stato ma anche allo scrittore meno fortunato e il mix era sempre equilibrato. Trasversale ed entusiasta, la trovavi ovunque, ma senza mai dimenticare il giornalista non più in prima pagina, l’amica in cura dal suo amico Veronesi (era buonissima, Sandra, ma non voleva farlo capire).
Una volta mi confessò: se fossi nata un po’ più tardi avrei voluto fare la giornalista, mi sarebbe piaciuto essere come te. Un anno fa abbiamo brindato al nuovo anno a casa sua, in tantissimi. Quest’anno non sarò in chiesa con te, sono fuori, ma ti voglio ricordare viva e divertente per sempre.
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