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Dagoreport
C'è un monarca che regna da più tempo di Pietro Ciucci all'Anas. Costui non è in sella a un carrozzone pubblico, ma a una banca. Pare che la rottamazione allo sportello non sia di casa. Dal 2000 il presidente della Bcc di Roma è Francesco Liberati e alla tenera età di 78 anni non vuole proprio andare in pensione. La tempra è abruzzese, del resto, visto che è nato a Scurcola Marsicana, nella montanara provincia di Avezzano.
Ai giardinetti non vuole andare affatto, nonostante la sua casa a Roma affacci sul Parco valle dell'Aniene e i nipotini scalpitino per averlo con lui. Così domenica l'assemblea lo ha eletto ancora una volta alla presidenza della Bcc di Roma, istituto per la verità più forte in Abruzzo e nella provincia romana, che nella Capitale. Quando finirà questo nuovo mandato Liberati avrà 81 anni. E chissà che non decida di continuare.
banca credito cooperativo di roma
Altri tre anni da presidente non gli peseranno, perché la banca di credito cooperativo di Roma è quasi una missione per Liberati, sostiene chi lo conosce bene. Al punto che nel 2011 ha voluto estendere questo legame bancario alla sua famiglia. Nel suo staff di presidenza ha infatti assunto la nuora, Sara Minotti. E siccome la moglie del figlio Piergiorgio (manager del Gse, società controllata dal ministero per lo Sviluppo economico, e con un passato nello staff di Claudio Scaiola) non aveva molta esperienza nel settore, nei corridoi della banca, seppur con prudenza estrema e con un filo di voce flebilissima, la faccenda è chiacchierata.
Poco importa. Il potere chiama: il risiko delle Bcc si avvicina e Liberati non vuole restare fuori dalla partita. Pare infatti che voglia progettare una holding laziale-abruzzese per il credito cooperativo del territorio, anche per rispondere alla voce grossa fatta dai potenti banchieri del Trentino e dell'Alto Adige.
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