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1. APPLE AVREBBE ELIMINATO MOLTE DELLE FUNZIONI SANITARIE PREVISTE IN APPLE WATCH
Il Wall Street Journal ha rivelato in un articolo della scorsa giornata, che molte delle caratteristiche sanitarie previste in Apple Watch sarebbero state eliminate dal prodotto finale come conseguenza di alcuni problemi a livello produttivo. In molti ricorderanno la mole di report dello scorso anno, inerenti la possibile presenza di sensori per il monitoraggio di diversi parametri fisici legati alla salute del portatore.
Tra le motivazioni, sembra che molti dei sensori previsti sarebbero stati eliminati dal primo modello perchè di difficile reperibilità, inoltre, alcune delle caratteristiche fortemente volute come il monitoraggio dello stress e della pressione sanguigna, sarebbero risultate troppo complesse per essere implementate senza il rischio di innescare la necessità di soddisfare nuovi standard e rispettare regolamentazioni restrittive in ambito sanitario.
Il report sostiene inoltre che il monitoraggio di alcuni parametri sarebbe risultato piuttosto imprevedibile per via di una serie di variabili, come la tenuta del cinturino, la percentuale di peli sul polso del portatore, ed altri parametri che avrebbero portato a misurazioni errate in moltissimi casi.
Sembra però che Apple non abbia abbandonato del tutto il progetto salute legato ad Apple Watch, è molto probabile che la futura evoluzione possa implementare molte delle feature escluse da questo primo modello in arrivo.
La commercializzazione di Apple Watch è ormai prossima, sappiamo che aprile è il mese scelto per l'immissione sui mercati internazionali, un evento che con buona probabilità sarà anticipato da un evento di presentazione, dove oltre a nuovi prodotti verranno rivelati ulteriori dettagli sull'indossabile.
Quali saranno le caratteristiche di Apple Watch che potrebbero attirare maggiormente gli utenti ? Sappiamo che l'indossabile non vanterà la mole di feature orientate alla salute come inizialmente previsto, così queste presunte lacune potrebbero essere colmate a livello marketing puntando l'attenzione sugli inediti strumenti di messaggistica e sulle applicazioni fitness.
Sempre secondo il WSJ, Apple si starebbe preparando alla prima ondata di ordini producendo circa 5 - 6 milioni di unità per il lancio di aprile, una fonte interna anonima afferma che il 50 % delle unità prodotte saranno rappresentate dalla variante entry-level. Si parla nuovamente di prezzi prendendo in esame la variante lussuosa in oro, le ipotesi non si discostano dalle stime effettuate da altri analisti in passato, ricordando che l'acquisto del modello più costoso potrebbe richiedere cifre superiori a 4.000 $.
2. APPLE WATCH SARÀ L'ULTIMO PROGETTO DI JONY IVE?
Mattia Speroni per http://www.techstation.it/
Apple è quasi pronta al debutto ufficiale di Apple Watch, il primo smartwatch della società di Cupertino infatti sarà sul mercato ad Aprile e potrebbe essere al centro di un evento stampa durante il mese di Marzo (anche se ancora non sono stati diffusi gli inviti). Questo nuovo progetto potrebbe essere uno dei più complessi degli ultimi tempi che potrebbe essere superato soltando dalla nuova auto elettrica a guida autonoma che dovrebbe essere in via di sviluppo con il nome di Titan.
Apple Watch però potrebbe rappresentare un altro punto di svolta per Cupertino perché potrebbe essere l'ultimo grande progetto a cui collaborerà Jony Ive, il capo designer di Apple che è stato sia nell'era Jobs che nell'era Cook, uno dei punti saldi della società di Cupertino. Non c'è ancora niente di ufficiale ma le prime tracce sarebbero state trovate in un'intervista rilasciata al giornale The New Yorker.
Le parole di Jony Ive mostrano come lui abbia tenuto molto alla realizzazione di Apple Watch nonostante abbia voluto essere affiancato da Marc Newson che potrebbe essere il suo sostituto una volta che Ive si sarà ufficialmente ritirato. Ive ha dichiarato che il 2014 è stato il anno più duro per via di una malattia ma anche per via dei progetti in corso come Apple Watch, iPhone 6 e il nuovo Campus 2 a cui ha collaborato attivamente.Questo potrebbe essere un duro colpo per Cupertino, quasi allo stesso livello dell'addio di Steve Jobs.
3. È QUASI ORA DELL’APPLE WATCH: QUANDO ARRIVA?
Antonio Dini per www.wired.it del 14 febbraio 2015
Quanto manca all’Apple Watch? C’è un sacco di gente che non vede l’ora, se mi passate il gioco di parole. Manca poco, però, pochissimo. I segni ci sono sostanzialmente tutti, come sanno quelli abituati a interpretare (e vaticinare) le cose segrete di Apple. Che poi tanto segrete non sono.
In pratica, quel che è successo finora è che l’Apple Watch è stato presentato pubblicamente da Tim Cook e dai suoi. All’annuncio è stato mostrato l’oggetto ed è anche stato detto che sarebbe arrivato all’inizio del 2015. Dopodiché, tutto fermo a parte una serata a Parigi, quando l’Apple Watch è stato mostrato in concomitanza con l’apertura di uno showroom. Una bella operazione di comunicazione (per chi ha aperto lo showroom) resa possibile probabilmente dai sempre più stretti legami che Apple ha con il mondo del fashion grazie ai dirigenti assunti negli ultimi anni.
Il fashion francese, americano e britannico, perché di italiani sorprendentemente non ce n’è neanche mezzo, ma questo è un altro discorso. Abbiamo un uomo nel pacchetto di punta della dirigenza di Apple (è il responsabile finanziario, un uomo che ha in mano un potere paragonabile a quello di un ministro delle finanze di uno stato di media grandezza, visto il flusso di cassa e la capitalizzazione di mercato di Apple) e questo dovrebbe bastare per l’onore della bandiera. Non influiamo sui prodotti Apple ma almeno contiamo i soldi che guadagna l’azienda.
Invece, per quanto riguarda l’orologio, che ha creato un grande “rumore” nel mercato, con parecchi commentatori che hanno gridato al miracolo e altri che invece si sono trincerati dietro un “crederò quando vedrò”), adesso dovremmo esserci. Gli ultimi aggiornamenti di iOS in versione preliminare per gli sviluppatori hanno mostrato che la prossima sarà la volta buona. Questione di poche settimane, sei al massimo, cioè un mese e mezzo. Entro marzo, mettiamola così. Doveva forse arrivare un pelo prima ma ci sono stati problemi con l’ingegnerizzazione e soprattutto con la produzione di alcune componenti, e la vita della batteria ultra-corta lo dimostra.
La domanda non è soltanto quando arriva, però, ma anche che cosa arriverà. Apple ha una tradizione abbastanza consolidata in questo senso e molte delle voci che si sentono adesso (l’Apple watch arriverà senza clamore, oppure verrà fatta una presentazione con una versione 2.0 con il doppio della batteria, oppure arriverà in tutto il mondo contemporaneamente) sono probabilmente frutto di poca conoscenza delle segrete cose di Apple. Meno male che ci siamo qua noi, nella fattispecie io, a spiegarvi come andrà.
jonathan ive e steve jobs con il primo imac
Allora, Apple per questo cose procede così: il prodotto è sostanzialmente quello annunciato e mostrato mesi fa. Pochissime evoluzioni e ritocchi, ma cose che al massimo possiamo definire con il cambiamento di una icona o la scelta di un differente pezzetto di codice nel motore. Niente di rivoluzionario, le caratteristiche di base mostrate rimangono quelle Forse ci potrebbe essere qualche lieve differenza negli accessori (la fibbia di qualche cinturino, per dire) ma niente di sostanziale. La batteria durerà quel che è stato detto, cioè una giornata. Magari mezz’ora in più o magari mezz’ora in meno rispetto a quel che gli ingegneri progettavano sei mesi fa, ma tanto non sappiamo quanto fosse e quindi non possiamo verificare.
E poi? Apple convocherà (ancora non l’ha fatto) il solito giro dei soliti noti, cioè i giornalisti più importanti dei vari paesi che sono accreditati presso Cupertino, li farà convergere in una località ancora da stabilirsi – forse in due, una negli Usa e una in Europa – verrà fatto il consueto keynote da parte di Tim Cook e dei suoi dove verranno ricapitolati i successi dell’azienda negli ultimi mesi a partire dagli Apple Store, verranno ricapitolate le funzionalità degli orologi, annunciata qualche integrazione finora non conosciuta con Yosemite (il cui aggiornamento verrà rilasciato poche ore dopo) e iPhone (idem), verranno fatti vedere magari un paio di cinturini nuovi e i modelli in oro o con i diamanti, e poi si passerà alla parte concreta.
Prezzi di tutti i modelli, data di vendita e consegna nei differenti paesi (si comincia con gli Usa e i grandi paesi europei, Italia esclusa dal primo giro perché da noi l’economia langue e conviene partire prima con Gran Bretagna, Germania e Francia oltre a Canada e Usa e magari Giappone e Cina) e poi verranno mandati i campioni per gli altri giornalisti che fanno i test sul campo e le recensioni “sotto embargo”, cioè che possono essere rilasciati solo il giorno in cui vengono commercializzati gli apparecchi.
Ecco, questa è la procedura secondo me. È stato così per i vari iPhone, iPad, Mac e via dicendo. Sarà così anche per l’Apple Watch. La differenza casomai sarà nel mix di giornalisti che partecipano: meno giornalisti tech e più giornalisti di moda e settore lusso. Però non temete, se ne parlerà parecchio lo stesso.
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