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BAGNINI E CAMERIERI FANNO CRESCERE L’OCCUPAZIONE: SCENDE ALL’11,2% IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE: -0,2% - PADOAN: “DATI INCORAGGIANTI” - ESULTA IL DUCETTO: “ORA DATECI RAGIONE SUL JOBS ACT”. IN EUROPA LA PERCENTUALE DI CHI CERCA LAVORO E’ DIMINUITA DELLO 0,8%, ED IL TASSO E’ AL 9%...
Paolo Baroni per La Stampa
Premessa: parliamo dei dati di agosto, che ovviamente sono fortemente influenzati dal boom della stagione turistica e dalla cancellazione dei voucher, fattore che ha spinto ancor di più di contratti a termine. Detto questo il numero degli occupati continua a salire (+36mila unità a quota 23 milioni 124 mila nuovo record da luglio 2008), la disoccupazione cala di altre due decimi all' 11,2% (ma siamo sempre tra gli ultimi in Europa, dove il calo medio è ben più consistente: -0,8 punti al 9,1%), quella giovanile scende dal 35,3 al 35,1 (-2,2 rispetto al 2016), l' occupazione femminile arriva a sfiorare il 50% e si riduce pure lo stock degli inattivi.
Per il ministro dell' Econonia Padoan si tratta di «dati molto incoraggianti. E' un risultato - spiega - che va ascritto alla crescita ed al rafforzamento del mercato del lavoro». «I dati Istat confermano che continua il cammino positivo e che il miglioramento dell' occupazione accompagna la crescita dell' economia - commenta a sua volta il ministro del Lavoro Poletti - . Prosegue la tendenza di medio-lungo periodo di crescita dell' occupazione: +375mila occupati nell' ultimo anno, +978mila da febbraio 2014, dei quali 565mila permanenti».
«Il Jobs act funziona, ora dateci ragione sul futuro» twitta invece Matteo Renzi. Anche Cisl e Uil parlano di «numeri positivi», «confortanti» e chiedono al governo di proseguire con le politiche di sostegno all' occupazione. Per la Cgil, invece, i numeri «confermano le difficoltà dettate da una ripresa fragile fondata su un incremento dell' occupazione in grossa parte precaria che non premia i giovani».
Stando all' Istat la crescita congiunturale dell' occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni ed è determinata da due componenti: le donne ed i lavoratori a termine. Rispetto a luglio risultano sostanzialmente stabili gli occupati permanenti mentre calano ancora gli indipendenti. Su base annua la crescita interessa uomini e donne e riguarda i lavoratori dipendenti (+417 mila, di cui +350 mila a termine e +66 mila permanenti). A crescere sono soprattutto gli occupati ultra55enni (+354 mila), ma crescono anche i 15-34enni (+167 mila), mentre calano i 35-49enni (-147 mila).
Previsioni per i prossimi mesi? Paolo Mameli, senior economist di Intesa Sanpaolo non esclude che a settembre-ottobre ci possa essere «una correzione: la nostra previsione per la media annua 2017 è 11,3%, in calo rispetto al 2016 (11,7%) ma al di sopra del valore corrente. Solo a 2018 inoltrato il tasso dei senza-lavoro potrebbe scendere stabilmente sotto l' 11%».
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