DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Francesco De Dominicis per "Libero Quotidiano"
antonio patuelli premia gianni zonin
Rottamazione ai piani alti degli istituti di credito: porte chiuse per i grandi vecchi della finanza nelle nuove popolari formato «spa». Negli statuti delle banche che si avviano alla trasformazione - abbandonando il modello cooperativo per diventare società per azioni - verrà introdotto un limite d’età per i membri dei consigli di amministrazione: 70 anni al massimo. L’indiscrezione raccolta da Libero trova varie conferme tra le fonti vicine ai dossier.
Il rinnovamento in banca, che taluni leggono come allineamento alla linea del premier-rottamatore Matteo Renzi, troverà spazio, per primo, nella carta statutaria di Ubibanca, per poi essere via via «copiato» anche nei regolamenti degli altri istituti costretti al passaggio alla spa.
Un percorso accidentato, visto che il decreto del governo che ha imposto il cambio di casacca è stato impugnato da associazioni di consumatori e di soci delle popolari. Tre i ricorsi. Anche se ieri il Tar Lazio ha respinto in tutti e tre i casi la richiesta di sospensiva, rimandando al prossimo 10 febbraio la cosiddetta pronuncia nel merito.
LA SEDE DELLA BPM - BANCA POPOLARE DI MILANO - A PIAZZA MEDA A MILANO
Solo a inizio 2016, quindi, i giudici amministrativi decideranno se ci sono i presupposti per far saltare per aria la riforma. Nessuna ragione, comunque, secondo lo stesso Tar, per procedere d’urgenza con la sospensione delle norme. Al centro dei ricorsi, l’annullamento del provvedimento che impone ai dieci principali istituti del credito cooperativo di trasformarsi in spa entro l’autunno del 2016, accantonando il principio del voto capitario (una testa un voto). Secondo i consumatori le nuove norme violerebbero la Costituzione e le regole europee.
È andata male (per ora), in particolare, anche al consigliere di sorveglianza della Banca popolare di Milano, Piero Lonardi. Anche il suo ricorso sarà valutato a febbraio. Il commercialista - che in occasione dell’ultima assemblea dei soci per il rinnovo dei vertici si era candidato alla presidenza uscendo sconfitto da Piero Giarda - ha impugnato il chiarimento dell’atto di emanazione in cui Bankitalia annunciava che non avrebbe ammesso la creazione di spa bancarie controllate dalle cooperative holding.
Dunque, il percorso di trasformazione va avanti. E sabato sarà dato il via libera alla prima, storica trasformazione: a Brescia si riunisce l’assemblea di Ubibanca. Oggi si riuniscono i consigli di sorveglianza e di gestione, che erano stati convocati per prudenza proprio in attesa del Tar. La riforma resta sub judice.
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