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Walter Rauhe per “la Stampa”
L' economia della Germania continua ad attraversare un periodo decisamente nero.
Dopo il terremoto che ha colpito Deutsche Bank, il principale istituto di credito del Paese che domenica ha annunciato un drastico piano di risanamento con la soppressione di 18mila posti di lavoro e anche ieri ha ceduto in Borsa 5 punti percentuali, notizie negative sono giunte da un altro colosso tedesco.
Quello chimico della Basf di Ludwishafen che dopo aver diramato lunedì sera un profit warning piuttosto drammatico ha registrato alla Borsa di Francoforte un tracollo di 3,32 punti, dopo essere sceso fino a -7%.
Cosa è accaduto? La multinazionale chimica ha avvertito che gli utili saranno quest' anno di gran lunga inferiori alle previsioni a causa soprattutto di una brusca frenata degli ordini nel settore industriale e automobilistico e delle persistenti incertezze legate alla guerra dei dazi fra Stati Uniti e Cina, oltre alla frenata di numerosi Paesi asiatici e alla diminuzione delle richieste nel settore agro-chimico negli Usa.
Anche i vertici di Ludwigshafen correranno ai ripari tagliando in modo massiccio i posti di lavoro. Il colosso tedesco manderà a casa 6mila dipendenti, pari al 5% della sua forza lavoro complessiva. E al contrario di Deutsche Bank, dove i licenziamenti in massa toccano soprattutto le grandi piazze dell' investment banking a Londra, New York, Hong Kong e in Asia, buona parte dei tagli in casa Basf avverranno proprio in Germania.
Il margine operativo netto (Ebit) del gruppo chimico sarà secondo le nuove stime diramate dall' azienda inferiore nel 2019 di almeno il 30% rispetto alle stime diffuse ancora a gennaio, quando Basf puntava ancora a un incremento dei suoi utili dall' 1 al 5%. Rispetto al 2018 Basf si attende un lieve calo delle vendite nel corso di quest' anno tra l' 1 e il 5%.
Per quel che riguarda invece Deutsche Bank, gli analisti, dopo aver reagito inizialmente in modo positivo al piano di ristrutturazione annunciato dall' ad Christian Sewing, avanzano ora qualche dubbio. Il congelamento per due anni dei dividendi, la creazione di una bad Bank da 74 miliardi di euro e il licenziamento del 20% dei dipendenti (fra cui top manager e praticamente tutti gli addetti dell' investment banking) potrebbero avere a lungo termine ripercussioni negative sulla banca.
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