francesco gaetano caltagirone alberto nagel andrea orcel generali

BATTAGLIA ALL’ULTIMO SANGUE SU MEDIOBANCA – A CONVINCERE NAGEL A CONVOCARE IN EXTREMIS DEL CDA DI PIAZZETTA CUCCIA, PER IL POSSIBILE RINVIO DELL'ASSEMBLEA DI DOMANI SU BANCA GENERALI, SAREBBE STATA UNA PRIMA CONTA DEI VOTI, CHE VEDREBBE IN VANTAGGIO IL FRONTE DEL NO ALL'OPS SU BANCA GENERALI. LA PARTITA SI GIOCA IN UN TESTA A TESTA: A CAMBIARE LE CARTE IN TAVOLA È STATO ANCHE L’1,9% RAGGIUNTO DA UNICREDIT, QUOTA CHE PERMETTERÀ A ORCEL DI VOTARE ALL’ASSEMBLEA DI DOMANI (SE NON VENISSE RINVIATA) – MA SULLA CAPOCCIA DI CALTAGIRONE E MILLERI PENDE LO SPADONE DI DAMOCLE DELL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO: LE INDAGINI SUL POSSIBILE “CONCERTO” PER L’ACQUISTO DEL 15% DI MPS DALLO STATO PROCEDONO SPEDITE…

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COLPO DI SCENA LAST MINUTE SUL RISIKO – È STATO CONVOCATO PER OGGI UN CDA STRAORDINARIO DI MEDIOBANCA, PER VALUTARE SE SIA IL CASO DI RINVIARE L’ASSEMBLEA PREVISTA PER DOMANI, CHE DOVREBBE DARE IL VIA ALL’OPS SU BANCA GENERALI – IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE POTREBBE SFRUTTARE LE RICHIESTE DI CHIARIMENTI INVIATE DA CALTAGIRONE ALLA CONSOB PER FAR SLITTARE LA DECISIONE A SETTEMBRE (E RASTRELLARE VOTI FAVOREVOLI ALL’OPERAZIONE) – I MOVIMENTI DELLE AZIONI (“CALTA” AL  10%, UNICREDIT SALE ALL’1,9) E LO SPADONE DI DAMOCLE DELL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” CALTA-MILLERI-BPM, CON LA REGIA DEL GOVERNO, SULL’ACQUISTO DI AZIONI MPS A NOVEMBRE

https://www.dagospia.com/business/colpo-scena-last-minute-risiko-e-convocato-per-oggi-cda-straordinario-437907

 

Mediobanca riunisce il cda,discute il rinvio dell'assemblea

ALBERTO NAGEL

(ANSA) -  Alla vigilia del voto dei soci sull'ops per Banca Generali, Mediobanca convoca il cda. Sul tavolo, come anticipato da Repubblica, c'è la proposta di rinvio dell'assemblea. Il 4 giugno scorso VM 2006 Srl del Gruppo Caltagirone aveva chiesto al Cda di Mediobanca di "proporre all'assemblea convocata il 16 giugno di deliberare il rinvio della medesima al momento in cui gli Accordi di partnership saranno definiti". Sembra essere stata lasciata cadere e invece ora, in extremis, verrà discussa in cda.

 

Secondo la lettura che ambienti finanziari danno alla convocazione in extremis del cda per valutare il rinvio dell'assemblea ci sarebbe anche una prima conta dei voti che vede in vantaggio il fronte del no, mentre una prima valutazione data della richiesta di posticipare l'assemblea era stata commentata negativamente da fonti di Mediobanca.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE MILLERI

Il 3 giugno, quando è arrivata la richiesta di rinvio dell'assemblea, Mediobanca aveva difeso la sua scelta senza appello, una questione "di trasparenza verso il mercato e l'autorità", avevano fatto sapere fonti vicine a Piazzetta Cuccia.

 

La decisione di convocare l'assemblea, prima di negoziare accordi distributivi che potrebbero "richiedere mesi di lavoro", sarebbe stata una scelta "nell'esclusivo interesse alla trasparenza" verso il mercato, le authority e Generali, avevano aggiunto a caldo le stesse fonti vicine a Mediobanca.

 

ANDREA ORCEL

Secondo le quali, il Leone avrebbe dovuto sedersi al tavolo "senza alcuna certezza" sul sostegno dei soci di Mediobanca all'ops, e si sarebbe dovuto lasciare il mercato "in sospeso per mesi" circa il suo "effettivo concretizzarsi".

 

Le stesse fonti avevano sostenuto che la conoscenza dei dettagli "non rientra in nessun caso tra le prerogative dell'assemblea dei soci" e avevano puntato il dito sulla fonte della richiesta, evidenziando un 'evidente conflitto di interessi" di Caltagirone, presente con quote azionarie anche in Mps e Generali.

 

Unicredit arriva all’1,9% in Mediobanca in vista del voto all’assemblea

Estratto dell’articolo di Claudia Luise per “La Stampa”

 

ALBERTO NAGEL

Unicredit è all’1,9% del capitale di Mediobanca, quota che le permetterà di votare all’assemblea degli azionisti convocata lunedì per approvare l'acquisizione di Banca Generali.

 

Lo scrive Bloomberg sottolineando che Unicredit ha depositato il pacchetto per partecipare all'assemblea di lunedì e potrebbe unirsi a un gruppo di azionisti che ha interessi sia in Generali e Mediobanca per votare per l’astensione.

 

Tra questi soci potrebbero esserci Del Vecchio (che ha una una quota del 20%) e Benetton (che detiene il 2,2%). Francesco Gaetano Caltagirone (che ha circa il 10%) si prepara invece a votare contro il piano voluto dall’amministratore delegato di piazzetta Cuccia, Alberto Nagel.

 

La banca guidata da Andrea Orcel ha accumulato la partecipazione negli ultimi sei mesi come posizioni residue di trading dei clienti.

MPS MEDIOBANCA

 

[…] Per procedere con il piano, Mediobanca ha bisogno dell’approvazione di almeno un voto in più del 50% dei diritti di voto rappresentati all’assemblea. Al momento la partecipazione è a circa l’81% quindi Nagel deve superare il 40% del capitale a favore. L’ad può probabilmente contare sul sostegno di investitori internazionali e retail, a seguito dell’approvazione dei proxy advisor. Tuttavia, eventuali astensioni sarebbero considerate un voto contrario al piano, in quanto non verrebbero conteggiate.

ALBERTO NAGELLovaglio, Nagel, Caltagirone, MilleriANDREA ORCEL - FOTO LAPRESSEALBERTO NAGEL