DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
Venerdì 8 gennaio il consiglio di amministrazione di Cattolica ha dovuto prendere atto della dura relazione finale degli ispettori Ivass. L’Authority è entrata negli uffici della compagnia oltre un anno a fa a valle del duro scontro consumatosi al vertice tra l’ex amministratore delegato, Alberto Minali, e il presidente Paolo Bedoni che ha visto il primo dover soccombere al secondo.
L’esito delle verifiche avviate dall’Autorità di vigilanza ha prodotto un lungo documento dove di fatto si chiedono azioni di rafforzamento generale della società: sul piano della corporate governance, sul fronte delle regole relative alla remunerazione e sul fronte del capitale con il proseguo dell’iniezione di liquidità già deliberata e la cessione entro il 2021 delle azioni proprie in portafoglio rinvenienti dal recesso esercitato dai soci che non hanno approvato la imminente trasformazione in spa. A occuparsi di tutto questo, ossia di mettere in pratica i dettami della vigilanza, dovrà essere l’attuale amministratore delegato Carlo Ferraresi.
MATTARELLA - PAOLO BEDONI - CARLO FERRARESI
Il capitolo più sensibile è evidentemente quello legato alla corporate governance. Di fatto l’Ivass ha chiesto a Cattolica di azzerare l’attuale consiglio di amministrazione. Al board viene dunque richiesto di dimettersi a favore di un cambio complessivo del cda che porti a un innalzamento complessivo del livello di efficacia e funzionalità dell’organo di governo. Si punta dunque all’innesto di professionalità di alto profilo, come peraltro già sollecitato in passato.
Tra chi dovrà fare un passo indietro c’è ovviamente anche il presidente Paolo Bedoni. I membri del cda resteranno in carica fino all’assemblea di approvazione del bilancio 2020, il che significa che usciranno dall’orbita della compagnia a valle della trasformazione in spa. Saranno dunque le nuove regole a stabilire la caratura e la composizione del board che diversamente sarebbe dovuto restare alla guida fino all’approvazione dei conti 2021. Sono evidentemente esclusi da questa dinamica i consiglieri appena nominati dalle Generali.
Sul fronte della remunerazione, invece, complice anche la decisione recente di distribuire un premio straordinario a chi ha portato a termine l’operazione di partnership con Generali, con l’ingresso di quest’ultima nel capitale di Cattolica con una quota del 24,4%, e sulla scorta delle raccomandazioni dell’Esrb e dell’Eiopa, si auspica la necessaria prudenza. In particolare, Ivass sollecita l’individuazione di limiti alla remunerazione variabile e dunque una revisione delle politiche retributive.
Da ultimo l’Autorità chiede che entro il 2021 vengano venduti i 20 milioni di titoli rinvenienti dall’esercizio del diritto di recesso ora nel portafoglio di Cattolica. Si tratta di circa 20 milioni di azioni per le quali la compagnia ha pagato 5,47 euro l’una. In tutto circa 111 milioni che tuttavia oggi in Borsa valgono poco più di 90 milioni.
Paolo BedonibedoniCARLO FERRARESI
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – VIVENDI VENDE? I CONTATTI TRA BOLLORÉ E IL FONDO BRITANNICO CVC VANNO AVANTI DA TRE…
FLASH - SIETE CURIOSI DI CONOSCERE QUALI SONO STATI I MINISTRI CHE PIÙ HANNO SPINTO PER VEDERSI…
DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI…
DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN…
COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…