
DAGOREPORT - SIAMO DAVVERO SICURI CHE L’UNICA GRANDE COLPEVOLE DELLA ''DOCCIA SCOZZESE'' EUROPEA,…
Carlotta Scozzari per Dagospia
Piazza Affari chiude la seduta con segno più, nuovamente condizionata, ma questa volta in maniera positiva, dall'andamento delle banche. Così, anche sfruttando alcuni dati macroeconomici europei e americani incoraggianti, l'indice Ftse Mib ha terminato in rialzo dello 0,8% a quota 18.924,79, di nuovo vicino alla barriera critica dei 19mila punti.
All'interno del paniere, bene soprattutto il Banco Popolare, che ha guadagnato poco più del 6% nel primo giorno di Borsa utile dopo l'annuncio - giunto di ieri a mercato chiuso - della fusione all'interno del gruppo sia di Creberg (i cui titoli in Borsa sono balzati di quasi il 15%) sia di Italease. Un'operazione che andrà a rafforzare il patrimonio del gruppo guidato da Pier Francesco Saviotti e che per questo motivo è piaciuta al mercato.
In scia alla Popolare con base a Verona, gli acquisti si sono concentrati anche sulle altre banche del Ftse Mib, e in particolare su Ubi, che ha preso il 2,4% beneficiando anche dell'innalzamento del prezzo obiettivo da parte di Credit Suisse, su Mediobanca (+2,69%), Bper (+1,65%) e Unicredit (+1,14 per cento). Meno entusiasmante la performance di Intesa Sanpaolo, che si è limitata a un progresso dello 0,6% probabilmente anche per via del declassamento a "neutral" operato dagli analisti di Credit Suisse. Invariata Monte dei Paschi (+0,05%), nel giorno in cui la Commissione europea ha dato il via libera al piano di ristrutturazione che passa per un aumento di capitale fino a 3 miliardi di euro.
Tra i titoli assicurativi, rialzo dell'1,51% per le Generali, che snobbano così la minaccia di declassamento arrivata ieri sera da Standard & Poor's principalmente a causa dell'esposizione del gruppo del Leone ai titoli di Stato italiani. A riguardo, in occasione dell'incontro di oggi con la comunità finanziaria che si è tenuto a Londra, l'amministratore delegato Mario Greco ha spiegato che la mossa di S&P è "un errore clamoroso".
Tra i pochi titoli del Ftse Mib con segno negativo, si segnala Ferragamo (-1,27%), che prende fiato dopo il rally di Borsa degli ultimi giorni.
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