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Maddalena Camera per “il Giornale”
Vivendi sale ancora nel capitale di Telecom. I francesi sono ora arrivati a detenere il 21,39% del capitale, grazie a nuove operazioni di mercato effettuate tra il 16 e il 30 dicembre. Già nell' assemblea di metà dicembre la società transalpina aveva in portafoglio il 20,5% di capitale, che è stato arrotondato da acquisiti per un ulteriore 0,86%. C' è spazio ancora per una ulteriore crescita fino al 24,9% del capitale senza l' obbligo di lanciare un' Opa totalitaria.
Vivendi diventa dunque sempre più importante anche se ancora non si conoscono quali potrebbero essere le mosse industriali e strategiche del gruppo francese. Forse qualche indicazione potrebbe emergere dall' audizione in Senato dell' ad del gruppo, Arnaud de Puyfontaine, previsto martedì dove il numero uno di Vivendi sarà ascoltato dalle commissioni riunite Lavori pubblici e Industria. Quanto agli altri azionisti, si sa che Jp Morgan ha ridotto al 7 gennaio la propria posizione lunga in Telecom dal precedente 10,134% al 9,982 per cento.
Vivendi è riuscita a conquistare quattro posti in cda nell' ultima, contrastata riunione dei soci Telecom dove è stata bocciata la conversione delle azioni di risparmio. Del resto, secondo quanto è emerso dai verbali dell' assemblea, i grandi fondi hanno assecondato il gioco di Parigi presentandosi all' appuntamento con piccole quote. Questo ha consentito ai francesi di sancire il primato sul gruppo telefonico.
Secondo i numeri dell' assemblea di dicembre, quasi il 9% del capitale sul totale presente (55,7%) si è schierato a fianco di Vivendi, che deteneva il 20,5 per cento. Le delibere per l' allargamento del consiglio e la nomina dei rappresentanti sono passate con voti favorevoli pari al 53% circa dei presenti mentre quella sullo svincolo dall' obbligo di non concorrenza per i consiglieri è stata bocciata perché si è fermata al 49,7 per cento.
E dunque, anche se Blackrock e Jp Morgan hanno votato contro l' entrata del gruppo di Vincent Bolloré in cda lo hanno fatto non con tutte le quote a loro disposizione ma solo con lo 0,61% e lo 0,55%, pesando meno sul voto finale. Tra i sostenitori di Vivendi sono emersi invece Edmond de Rothschild con lo 0,9% circa, Metropole e Vanguard con lo 0,8%, Jericho Capital con lo 0,7%, Invesco Funds con lo 0,5 per cento.
Ma anche il fondo pensione di General Electric e di General Motors hanno votato a favore.
Intanto in Francia l' ex-monopolista Orange sta preparando l' operazione con cui si appresta ad acquistare Bouygues Telecom. Un momento importante di consolidamento del mercato francese che potrebbe influire anche sulle prossime mosse dei soci transalpini di Telecom in Italia.
Orange avrebbe iniziato colloqui informali con i rivali Numericable-SFR e Iliad per vendere eventuali asset ed evitare possibili ostacoli sul fronte Antitrust Una decisione sull' accordo potrebbe arrivare prima della pubblicazione del bilancio di Orange previsto per il 16 febbraio. In Borsa il titolo crolla del 5,5 per cento.
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