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Anais Ginori per “la Repubblica”
Dopo settimane di polemiche, scontri e minacce, è stato trovato un accordo per la vendita dei cantieri navali Stx di Saint-Nazaire. Il governo francese aveva paventato addirittura una nazionalizzazione, ma è tornato a un compromesso più accettabile per tutti. Secondo l' intesa, Fincantieri avrà il 48% di Stx Saint-Nazaire, scendendo sotto alla soglia simbolica della maggioranza assoluta come preteso da parte della classe politica francese che ha portato l' operazione al centro della campagna elettorale per le presidenziali.
In realtà, il gruppo italiano avrà il controllo dei cantieri francesi insieme alla fondazione Cassa di Risparmio di Trieste, che prenderà una quota del 7%. Il governo di Parigi resterà nel capitale con un po' più del 33% il diritto di veto e ha ottenuto pure l' ingresso nel capitale il gruppo francese Dcns, con circa il 12%. «È una governance equilibrata » ha spiegato il sottosegretario all' Industria, Christophe Sirugue. Soddisfazione espressa anche in un comunicato da Fincantieri che a inizio dell' anno si era aggiudicato presso un tribunale di Seul l' acquisto della filiale europea del gruppo sudcoreano in liquidazione.
«L' accordo - scrive il gruppo italiano - conferma la lunga e fruttuosa collaborazione avviata da anni nel settore militare con Dcns. Fincantieri - conclude - continuerà a lavorare con le controparti per negoziare e concludere i relativi accordi definitivi». Nelle prossime settimane l' intesa dovrà essere sottoposta ai sindacati e poi siglata definitivamente con il governo entro luglio.
Da gennaio i negoziati tra Roma e Parigi sono stati burrascosi, con molte rotture e polemiche dichiarazioni. Il clima elettorale non ha aiutato a rasserenare gli animi, con il "patriottismo economico" che va a gonfie vele in una parte della destra e della sinistra. Ma la minaccia di una nazionalizzazione a tempo, brandita qualche giorno fa, si è rivelata un bluff: difficile per un governo in scadenza varare una misura così ambiziosa.
«È un grande successo della cantieristica italiana » ha commentato ieri il ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan. «È la dimostrazione - ha proseguito - che le grandi imprese italiane che hanno investito sulla competitività e la credibilità internazionale possono conseguire posizioni di leadership».
Almeno da un punto di vista formale la soluzione accontenta tutti. Fincantieri diluisce la quota inizialmente prevista al 67% ma insieme all' altro azionista italiano è di fatto al 55%. L' amministratore delegato Giuseppe Bono aveva ripetuto qualche giorno fa di voler giocare un ruolo da «protagonisti e non da preda».
In un primo tempo, Fincantieri aveva proposto di essere affiancato nel capitale dalla Cassa Depositi e Prestiti ma i francesi avevano rifiutato. In quanto attore terzo, la Cr di Trieste ha offerto ai francesi più garanzie di indipendenza.
Il divieto di salire oltre il 50% nell' azionariato da parte del gruppo italiano durerà per otto anni. Secondo il sottosegretario all' Industria, il progetto industriale di Fincantieri potrà rafforzare i cantieri nel core business ovvero le navi da crociera per cui Saint-Nazaire ha attualmente buone prospettive di sviluppo. Il governo ha ottenuto anche garanzie sul mantenimento del livello occupazionale per i prossimi cinque anni: i cantieri bretoni di Saint-Nazaire, inaugurati nel lontano 1864 e tra i più grandi d' Europa, danno lavoro a 2600 persone, più 5mila nell' indotto.
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