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Piero Bottino per “la Stampa”
Il nuovo possibile “padrone” del cappellificio Borsalino arriva dalla Svizzera (dove ironia della sorte fu arrestato l’ultimo, il finanziere Marco Marenco che trascinò l’azienda nel suo maxi crac) anche se ha passaporto italiano e discende da una famiglia lombarda trapiantata a Ginevra.
Philippe Camperio, 44 anni domani, è l’uomo scelto dall’attuale dirigenza Borsalino per traghettare l’azienda oltre la crisi: ieri il Cda ha presentato in Tribunale la richiesta di “concordato con assuntore”, ovvero Camperio che è il garante finanziario dell’operazione: farà fronte agli obblighi con i creditori, ma alla fine potrà acquisire l’azienda.
“Abbiamo ricevuto almeno una mezza dozzina di proposte - dicono Marco Moccia, Saverio Canepa e Raffaele Grimaldi, i tre del direttivo -, tutte molto interessanti: alla fine questa ci è parsa quella che più fornisce garanzie, anche per il mantenimento di questa realtà italiana”.
Gli ultimi dati della trimestrale, forniti dall’ad Moccia, parlano di conti vicini al pareggio: “Nel 2013 l’ebitda era sotto di 2 milioni, adesso è in attivo per 200 mila euro”.
Soprattutto il mercato continua a non deludere: “Abbiamo 13,5 milioni di fatturato, ma ordini ormai per 16 milioni: c’è un grande spazio per incrementare la nostra presenza, in particolare su mercati con gli Stati Uniti o l’Estremo Oriente o con le collezioni donna e non più solo uomo, ma sono necessari capitali freschi: finora abbiamo viaggiato col freno a mano tirato, sfoltendo i costi, per raggiungere il punto di equilibrio”.
ALAIN DELON E BELMONDO CON IL BORSALINO
Il piano di concordato vale circa 20 milioni, mentre i debiti ammontano a 38 milioni, compresi però i 16 milioni chiesti dall’Agenzia delle entrate con la quale è aperto un contenzioso: “Se non riusciamo a ridurre in maniera consistente la cifra dovuta al Fisco, salta tutta l’operazione e si va al fallimento”.
Per questo ai prossimi incontri - una decisione dev’essere presa entro i primi di giugno - parteciperà anche Camperio. Il finanziere franco-svizzero, dopo aver lavorato per fondi d’investimento e banche, ora è presidente di Quest Participations, Swiss Luxury Beliefs e Haeres Capital, da cui l’Haeres Equita strumento per l’ingresso in Borsalino.
Il suo primo commento: «Il lavoro è ancora molto, ma vogliamo conservare e trasformare in un marchio globale questa favolosa Maison, che ha più di 160 anni».
Con Swiss Luxury Beliefs, Camperio ha tentato finora (con marchi come Heavens Geneve) di percorrere una via svizzera all’alta moda. La Borsalino gli dà la possibilità di entrare fra i marchi italiani di prestigio.
LEO DI CAPRIO CON IL BORSALINO
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