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1- (FIN) PREMAFIN: INFORMERA' SU MANIFESTAZIONI DI INTERESSE E PROPOSTE
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 30 dic - Con riferimento a quanto riportato oggi da notizie di stampa, Premafin annuncia che non vi sono concreti elementi informativi da comunicare al mercato ulteriori rispetto a quanto riportato nei comunicati stampa diffusi nei giorni scorsi. La societa' - afferma una nota - provvedera' ad informare tempestivamente il mercato qualora informali manifestazioni di interesse dovessero concretizzarsi in una proposta definitiva.
Oggi alcuni giornali danno come possibile un aumento di capitale oltre i 200 milioni per Premafin con l'ingresso di nuovi soci nell'azionariato che prenderebbero il controllo della holding e le consentirebbero di sottoscrivere pro quota l'aumento di capitale fino a 750 milioni di Fonsai. Il titolo Premafin in Borsa la momento sale del 16,61%.
2- PREMAFIN: PALLADIO FINANZIARIA ESAMINA DOSSIER (MESSAGGERO)
ROMA
(MF-DJ)- Palladio Finanziaria starebbe esaminando il dossier FonSai. Lo scrive il "Messaggero" che parla della holding vicentina come uno dei possibili investitori per la ricapitalizzazione di Premafin. I giochi sui nuovi assetti, prosegue il quotidiano, partiranno verso meta' gennaio quando Goldman Sachs, advisor di FonSai, avra' preparato l'info memo da consegnare agli investitori tra i quali continua a essere molto attivo il fondo Clessidra.
3- IL MEGA BUCO DA UN MILIARDO DELLA GESTIONE LIGRESTI
Scrive Sara Bennewitz per "La Repubblica"
Corsa contro il tempo per ristrutturare la Fonsai. Mentre Standard & Poor´s (da BB+ a B) ha tagliato ulteriormente il suo giudizio sulla solidità del gruppo e il mercato continua a punire il titolo (un altro meno 2,8% in Borsa), il dg Piergiorgio Peluso e la sua squadra lavorano al nuovo aumento di capitale e al piano di riassetto che dovrebbe attirare nuovi soci.
Il piano propedeutico all´aumento concluso la scorsa estate stilato dall´ad Emanuele Erbetta prevedeva che Fonsai avrebbe chiuso il 2011 con 50 milioni di utili, ma Peluso ha chiesto e ottenuto una maxipulizia di bilancio che ha portato il gruppo a un rosso di 950 milioni. Così il direttore generale di Fonsai, oltre che adempiere alle richieste dell´Isvap, dovrà formulare un progetto credibile e capace di attrarre nuovi investitori pronti a sottoscrivere una bella fetta dei 750 milioni di aumento da concludere in primavera.
4- IL CREPUSCOLO DEI LIGRESTI: PER PREMAFIN UNA RETE DI SOCI FANTASMA
Massimo Restelli per "Il Giornale"
Mentre i «Signori del rating» mettono sempre più all'angolo Fonsai (Standard & Poor's ha declassato il rating a lungo termine da BB+ a B a causa dell'acuirsi dei problemi finanziari della compagnia), il direttore generale Piergiorgio Peluso prosegue la manovra congiunta con Mediobanca e Unicredit per il rilancio-salvataggio del gruppo, oggi controllato dalla famiglia Ligresti.
Severa anche Fitch che, pur confermando il rating , ha posto Fonsai (-2,8% a 0,59 euro in Borsa) e la controllata Milano Assicurazioni (-4,9%) in credit watch negativo; altra caduta verticale per la holding Premafin (-8,6%). L'aumento di capitale, cui l'Isvap ha chiesto di provvedere subito dopo che la drastica pulizia di bilancio ha ridotto in macerie il margine si solvibilità , sarà sul tavolo del cda di Fonsai il 27 gennaio, così da completare il passaggio in assemblea a fine febbraio: il solvency ratio, malgrado l'aiuto sui Btp assicurato del decreto «Milleroproghe», è ora al 90%, dieci punti base meno del minimo di legge. «La compagnia piace.
Gli advisor sono al lavoro, c'è interesse da diverse parti», ha comunque assicurato Paolo Ligresti al termine del board di ieri. La ricapitalizzazione, concepita con una struttura a fisarmonica tra i 600 e i 750 milioni, farà riguadagnare al gruppo quota 120% centrando, al contempo, l'obiettivo delle banche creditrici di porre termine alla gestione Ligresti.
Lo schema allo studio prevede l'ingresso di un socio industriale (come Unipol o Zurich) in Fonsai e di un soggetto finanziario nella holding Premafin, destinato a divenire, probabilmente tramite un aumento di capitale dedicato, il nuovo baricentro del gruppo al posto dei Ligresti.
In questo modo Premafin avrebbe le risorse per contenere una diluizione in Fonsai altrimenti dirompente (si stima dal 35% al 7-8%), limitando così il pericolo di una scalata ostile. I contatti con Banca Leonardo, consulente dei Ligresti, sarebbero iniziati, ma la strada è in salita e di certo non aiuta il fatto che il 20% di Premafin sia nelle mani di soci occulti, nascosti dietro gli schermi dei paradisi fiscali.
Messa all'angolo Consob, il trust Ever Green, che era stato scoperto possedere il 7,8% di Premafin, ha svelato di agire per «conto terzi». Dal trust, che a dispetto di quanto detto, è regolato dalla legge delle Bahamas come «The Heritage» (cui fa capo un altro 12%), si dipana una catena di società offshore dove è spezzettata la quota Premafin. Nel novero non mancano le «anstalt», la figura societaria del Liechtenstein che assegna personalità giuridica a un patrimonio senza che esistano soci, alcune delle quali hanno lo stesso domicilio fiscale a Vaduz di quelle di The Heritage.
Oggi la Consob dovrebbe ottenere una maggiore chiarezza, anche dal punto di vista temporale, su un intreccio delicatissimo: i segugi della Commissione sono infatti giunti ai Caraibi seguendo le orme del 9,5% di Premafin, prima detenuto per conto terzi dal Credit Agricole Suisse; tale quota è stata da sempre attribuita dal mercato alla famiglia Ligresti. Tanto che da più parti non si esclude un intervento della magistratura.
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