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Luca Pagni e Vittoria Puledda per “la Repubblica”
Si avvicina il momento dello scontro frontale tra i soci di Cattolica che sostengono Alberto Minali, ex amministratore delegato della compagnia defenestrato senza troppi complimenti a fine ottobre, e Paolo Bedoni, lo storico presidente della compagnia assicuratrice.
Con tutta probabilità, entro la settimana dovrebbe essere inviata al consiglio di amministrazione la richiesta di un' assemblea ordinaria e straordinaria per rimuovere l' attuale cda e cambiare alcune norme dello Statuto, ma senza toccare la forma cooperativa della compagnia. Se i tempi fossero questi, l' assemblea potrebbe svolgersi in febbraio.
Firmatari della richiesta sono Francesco Brioschi (amministratore unico di Sofia holding) e Massimiliano Cagliero, amministratore delegato di Banor sim (che annovera tra i suoi clienti, tra l' altro, la Cei, la conferenza dei vescovi italiani).
L' iniziativa, presa da Cagliero in quanto persona fisica e da Brioschi anche per conto di Sofia holding, avrebbe coagulato altri soci di Cattolica per una quota superiore al 2,5%, la soglia necessaria per chiedere l' assemblea della compagnia senza ricorrere alla raccolta firme, tipico di una cooperativa.
Fonti vicine ai due soggetti precisano che in realtà «tutti gli scenari sono ancora aperti, nessuna decisione è stata presa», ma sul mercato tutti scommettono per un' imminente discesa in campo, dopo le due lettere di chiarimenti sul ritiro delle deleghe a Minali inviate al cda e per conoscenza a Ivass e Consob (che stanno monitorando molto da vicino lo scontro in corso).
Confluirebbero sull' iniziativa anche i due soci veronesi in aperto dissidio con la gestione Bedoni: l' avvocato Giuseppe Lovati Cottini e l' imprenditore Luigi Frascino, che si erano già schierati contro la sfiducia a Minali. Ma, sempre secondo fonti finanziarie, sembra guardino con interesse alle mosse di Brioschi e Cagliero anche altri due soci "forti" di Cattolica, la Fondazione Cariverona (2,97%) che ha già espresso pubblicamente la sua contrarietà all' uscita di Minali, e il gruppo Palladio (2,5%).
Sul fronte opposto - per il momento - si preferisce mantenere un profilo basso, per non alimentare ulteriori polemiche. Ma ci si attrezza già per la battaglia legale, anche prima dell' eventuale scontro in assemblea dei soci.
Fonti vicine all' attuale vertice «assicurano che daranno rapido e trasparente seguito a ciascuna richiesta, previa verifica della legittimità e delle opportune prerogative del consiglio di amministrazione, nonché degli adempimenti della vigilanza».
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