LA VOLKSWAGEN INVESTE MARPIONNE: “L’ALFA ROMEO ANCORA CI INTERESSA” - MENTRE LO SVIZZERO IN GIROCOLLO CONTINUA A DIRE CHE INVESTIRE OGGI IN EUROPA SAREBBE UN SUICIDIO, L’AZIENDA PRODUTTRICE DELLA GOLF RISPONDE: “STIAMO INVESTENDO IL 7% DEL NOSTRO FATTURATO” - INTANTO SI AVVICINA IL SALONE DELL’AUTO DI PARIGI, E LA FIAT ARRIVERÀ A MANI VUOTE…

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Paolo Griseri per "la Repubblica"

Continua il pressing della Volkswagen per l'acquisto dell'Alfa Romeo. Un tormentone che va avanti da alcuni mesi e che anche ieri sera il presidente del gruppo tedesco, Ferdinand Piech, ha ripetuto alla vigilia dell'apertura del Salone dell'Auto di Parigi. «Siamo sempre interessati ad acquistare l'Alfa Romeo», ha confermato il numero uno della casa tedesca, a parziale smentita di quella che fino a ieri sera era la tesi ufficiale del gruppo: «Abbiamo già 12 marchi - aveva detto un portavoce del gruppo - e per il momento pensiamo che lo shopping sia finito».

La dichiarazione di Piech invece rimette tutto in gioco. È evidente che il dualismo che le punzecchiature tra Volkswagen e Fiat saranno uno dei temi principali del Salone parigino. «Qualcuno in questi mesi ha già intonato il canto d'addio dell'Europa - ha detto ieri sera la festa di presentazione dei nuovi modelli Volkswagen il ceo del gruppo Martin Wintercorn - ma noi della Volkswagen crediamo che questo sia sbagliato». Una linea diametralmente opposta a quella annunciata nei giorni scorsi da Sergio Marchionne secondo il quale «investire in questo momento sarebbe un suicidio».

«In questo momento il gruppo Volkswagen sta investendo il 7 per cento del suo fatturato - replica il responsabile design Walter De Silva, ex Alfa Romeo - e penso che questa sia la strada giusta per continuare a dare soddisfazione ai nostri clienti».

Questa mattina toccherà a Sergio Marchionne replicare ancora una volta alle punzecchiature tedesche. L'ad del Lingotto lo farà nel corso di una conferenza stampa. Il suo rapporto con i costruttori tedeschi si è andato deteriorando per il rifiuto di questi ultimi di accettare un piano europeo di riduzione della sovracapacità produttiva. «Non riesco a capire - ha risposto ieri sera Wintercorn - per quale motivo l'Europa dovrebbe usare dei fondi per distruggere posti di lavoro dopo aver trascorso molto tempo a spendere per mantenerli».

 

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