DOPO LA DECISIONE DELL’ANTITRUST BRASILIANO, ALIERTA E LINARES SI DIMETTONO DAL CDA TELECOM: I DUE EMISSARI DI TELEFONICA DEVONO EVITARE CONFLITTI DI INTERESSE - QUINDI O SI VENDE TIM BRASIL, O GLI SPAGNOLI DICONO “CIAO” ALL’ITALIA - CHIUSURA INVARIATA PER PIAZZA AFFARI - MPS AFFONDA (-3,28%) - CIR VOLA SULLE INDISCREZIONI DI MATRIMONIO TRA LA GROVIERA SORGENIA ED EDISON

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Carlotta Scozzari per Dagospia

Chiusura di settimana piatta per Piazza Affari, mentre gli investitori internazionali continuano a guardare alle possibili mosse della Federal Reserve (Fed) statunitense, in particolare per quel che riguarda l'abbandono della politica monetaria ultra-espansiva degli ultimi anni. A Milano, l'indice Ftse Mib ha terminato perfettamente invariato a 17.805,73 punti, sempre al di sotto dell'importante barriere psicologica collocata a 18mila punti.

"Sessione pomeridiana decisamente più tranquilla rispetto a quella dei giorni scorsi", commenta Davide Marone, analista valutario DailyFx (Fxcm), che aggiunge: "Per quanto riguarda l'azionario europeo siamo rimasti in fase di distribuzione, mentre l'indice americano S&P500 si è riportato sui minimi a 1.772 da cui potrebbe ritracciare verso la resistenza a quota 1.784 punti".

Sul paniere principale del listino milanese, Autogrill ha terminato in forte rialzo (+3,6%) rimbalzando dopo il rosso della vigilia, così come hanno chiuso la sessione di mercato in deciso progresso Luxottica (+2,78%) e Campari (+2,03 per cento). Denaro anche su Snam (+2,75%), che proprio oggi ha beneficiato della raccomandazione "buy" ("comprare il titolo") arrivata dagli analisti di Ubs. Quelli di Goldman Sachs, al contrario, hanno zavorrato le quotazioni di Enel (-0,85%) dopo averla declassata a "sell" ("vendere il titolo").

La società più venduta del Ftse Mib è stata oggi Monte dei Paschi (-3,28%), che resta al centro di una battaglia senza precedenti tra la Fondazione prima socia, che chiede di posticipare l'aumento di capitale da 3 miliardi, e il management rappresentato dal presidente Alessandro Profumo e dall'amministratore delegato Fabrizio Viola, che spinge invece per andare sul mercato a battere cassa già a gennaio.

"Sul titolo ci sono alcune situazioni che sono vigilate, noi stessi abbiamo notato alcune anomalie", ha dichiarato oggi la presidentessa della Fondazione Mps, Antonella Mansi, commentando la forte volatilità dell'azione cui si è assistito negli ultimi tempi. Tra le blue chip in maggiore calo vanno poi segnalate Gtech (-2,35%) e Buzzi Unicem (-2,61 per cento).

Sempre nel Ftse Mib, giornata sul filo della parità per Telecom Italia (+0,3%), mentre nel pomeriggio si sono rincorse voci di dimissioni dal consiglio di amministrazione della società dei due rappresentanti di Telefonica, Caesar Alierta e Julio Linares. Le voci hanno trovato conferma pochi minuti fa: i due manager si sono dimessi a seguito della delibera del Cade, l'Authority brasiliana, che ha ritenuto non compatibile con gli impegni antitrust l'incremento della quota del gruppo spagnolo in Telco, la holding che detiene il 22,4% di Telecom, per conflitti di interesse.

Fuori dal listino principale, balzo della Cir (+5,36%), la holding della famiglia De Benedetti, sulle indiscrezioni riportate oggi dalla stampa di una possibile integrazione della controllata Sorgenia con Edison.

 

cesar_aliertaJULIO LINARESMARCO PATUANORODOLFO CARLO EDOARDO E MARCO DE BENEDETTI