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Salvo Mistakes per Dagospia
Della Valle e il Capo NEL CERCHIO ROSSO
“Il capo dell’associazione è giù in fondo e sa che deve lavorare e andare velocemente”. La raffinata presentazione in stile Chicago proibizionista è di Diego Della Valle: indica un individuo misterioso comparso alla conferenza stampa di tre giorni fa nel Tod’s-Anfiteatro, edificio un tempo conosciuto come Colosseo.
Il Capo non ha voluto rivelare la propria identità e Dagospia potrebbe lanciare il concorso ‘Dai un nome al Capo del Colosseo per i prossimi 15 anni’. Tanto durerà l’esclusiva concessa all’Associazione Amici del Colosseo in cambio dei 25 milioni (non ancora) sborsati da Della Valle per il restauro del Tod’s-Anfiteatro.
“L’Associazione Amici del Colosseo è costituita e comincerà a funzionare dai primi giorni di settembre” ha detto Della Valle, senza soffermarsi a precisare chi ne faccia parte oltre al Capo, chi abbia selezionato il Capo, quali requisiti fossero richiesti per diventarne il Capo, quale sia lo statuto che regola i poteri del Capo. Dettagli non proprio trascurabili per un soggetto partner della Pubblica Amministrazione che, nell’ansia di beatificare il Santo Sponsor, ha concesso agli Amici del Colosseo un certo numero di privilegi.
Primo fra tutti “il diritto di realizzare una struttura temporanea e/o allestire una struttura fissa per l’accoglienza dei sostenitori dell’Associazione nelle immediate adiacenze del Colosseo in modo che l’accesso al medesimo sia agevole e ne sia consentita, nei limiti del possibile, la visione”, come prevede il contratto di sponsorizzazione.
E della struttura Della Valle ha parlato, pur senza dir niente: “Stiamo e stanno individuando un posto dove predisporre questo provvisorio centro accoglienza, se verranno assegnati gli spazi idonei che non disturbano il lavoro di chi sta restaurando”. Ora, per rischiare di disturbare i restauri, deve trattarsi di una ‘struttura’ vicina al monumento almeno quanto i raccapriccianti foulard al collo di Della Valle. Che promette di far sapere a settembre se anche il Tod’s-Anfiteatro avrà il suo Hotel Fuenti.
“Sarà un centro accoglienza che ha un aspetto fortemente umanitario” – assicura l’industriale pellettiere. “Deve servire alle persone anziane che vengono qui, ai disabili, a chi vuole un’informazione, quando arrivano le scolaresche per accoglierle, deve accogliere tutti gli ospedali e le persone che hanno voglia di mandare delle loro persone a vedere il Colosseo” (sic!). Grazie per la chiarezza, patron Tod’s. Se le avanzano cinque minuti, poi, ci faccia sapere perché i monumenti dovrebbero accogliere gli ospedali; e, già che c’è, ci faccia capire come si è fatto l’idea che anziani, scolaresche e disabili stiano aspettando lei, o il Capo, per visitare il Colosseo.
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