CONCORDIA, CHE INCHINO! IL GIGLIO IMMACOLATO CHIEDE 80 MILIONI…

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Michele Bocci per LaRepubblica.it

Primo giorno di udienza preliminare oggi per il naufragio della Costa Concordia. A Grosseto è già arrivato il comandante Francesco Schettino che è entrato al teatro Moderno trasformato per l'occasione in aula di giustizia. Nei giorni scorsi il comandante della Concordia aveva detto che intendeva raccontare la propria verità. Schettino si è presentato in macchina quando erano già arrivati i magistrati della procura di Grosseto. L'udienza è presieduta dal gup Pietro Molino. In aula i pm della Procura e gli avvocati delle parti.

Il comune dell'isola del Giglio, davanti alle cui coste si è arenata la Costa Concordia ha chiesto tramite il suo avvocato Alessandro Maria Lecci un risarcimento per 80 milioni di euro di danni: "Ma questo non è tutto, devono spostare anche il relitto - ha spiegato l'avvocato - ne va delle prossime stagioni turistiche".

Sono 4.209 le parti offese. Il cancelliere dal palcoscenico ha chiamato una per una le persone (o i loro familiari, nel caso dei 32 morti che il naufragio si porta addosso). Gli avvocati hanno poi depositato le richieste di ammissioni nelle parti civili, sono 80, lo ha fatto anche la Costa che ritiene di essere fra i danneggiati dal momento che ha perduto la nave.

Un gruppo di 100 naufraghi assistiti da un pool di studi legali che si chiama "Giustizia per la Concordia" ha chiesto di sequestrare una nave della compagnia armatrice come garanzia per un eventuale risarcimento futuro, lo ha spiegato l'avvocato Massimiliano Gabrielli.

Fra i naufraghi presenti a Grosseto la giornalista di moda Mara Parmegiani spiega: "Ho intentato questa doppia causa perchè la lentezza della giustizia italiana è allucinante. Credo che negli Stati Uniti la via per un mio risarcimento sarà più breve" ha spiegato. Parmegiani si è rivolta all'avvocato statunitense John Arthur Heaves, che assiste 150 vittime del naufragio: "La colpa non è soltanto di Schettino, Costa e Carnival (le società armatrici ndr) dovranno rendere conto di quanto è successo: gli inchini venivano fatti abitualmente".

Intanto si fa avanti qualcuno che difende la professionalità del comandante Schettino: "Il capitano ha fatto il possibile per evitare una tragedia come il Titanic. Diversamente la nave Concordia si sarebbe inabissata": afferma William Bill Gossard, consulente del National Transportation Safety Board degli Stati Uniti, intervenendo alla X Conferenza Icosit in corso a Montesarchio (Benevento).

"Piuttosto - aggiunge l'esperto - occorre domandarsi di chi sono davvero le responsabilità di quanto accaduto. Il naufragio della Concordia è il risultato di una mancanza di regole chiare e stringenti. Invece che prendersela con Schettino, bisognerebbe individuare le responsabilità di chi, di fatto, ha acconsentito alla pratica degli inchini". L'esperto americano ha puntato decisamente l'indice verso chi, a suo giudizio, "nei fatti, ha consentito il diffondersi della pratica dell'inchino".

La Compagnia Costa Spa è stata già condannata in sede di patteggiamento al pagamento di un milione di euro di sanzione. Al teatro Moderno è arrivato anche l'avvocato Salvatore Catalano, il quale ha detto che il suo assistito Ciro Ambrosio vice-comandante al momento dell'urto con lo scoglio, "è ancora sotto choc a più di un anno dal naufragio". Ambrosio non è a Grosseto.

 

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