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CHE DAZIO CHE FA – L’EUROPA RIMANE APPESA ALLE MATTANE DI TRUMP. LE TRATTATIVE SULLE TARIFFE COMMERCIALI PROSEGUONO A OLTRANZA, COME HA AMMESSO LA COMMISSIONE UE: “UN ACCORDO NON C’È” – L'INTESA DI MASSIMA PREVEDE DAZI BASE AL 10% CON ECCEZIONI PER IL SETTORE DEGLI AEROMOBILI, PER I DISPOSITIVI MEDICI E PER I SUPERALCOLICI, MA A QUANTO PARE NON PER IL VINO – SEMBRA SCONGIURATO L'AUMENTO DEI DAZI AL 17% PER I PRODOTTI AGROALIMENTARI, MA NON CI SONO CERTEZZE: LO SCENARIO DI UN’ESCLALATION COMMERCIALE RIMANE DIETRO L’ANGOLO…

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Estratto dell’articolo di Alberto Simoni e Marco Bresolin per “La Stampa”

 

DONALD TRUMP URSULA VON DER LEYEN

Quando ieri pomeriggio i ventisette ambasciatori degli Stati membri dell'Ue si sono riuniti per avere aggiornamenti sulla partita dei dazi con gli Stati Uniti, il messaggio trasmesso dalla Commissione ha sorpreso molti di loro. «Un accordo non c'è, si continua a discutere».

 

La partita è ancora aperta, anche se la situazione è certamente migliore rispetto alla sorte toccata a Canada e Brasile, colpiti rispettivamente con dazi del 35% e del 50%.

 

MEME SU DONALD TRUMP GOLFISTA E DAZISTA

Per l'Ue si prefigura quindi un altro weekend di passione, in vista della riunione dei ministri del Commercio, in programma lunedì a Bruxelles. La presidenza danese si è detta pronta a convocare tra oggi e domani una riunione straordinaria del Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti, se necessario.

 

Quello di ieri doveva essere il giorno della lettera di Donald Trump all'Unione europea, sperata o temuta a seconda dei punti di vista. Sulla questione c'è molta confusione, alimentata dagli annunci contraddittori del presidente americano.

 

Una lettera teoricamente potrebbe voler dire più dazi per l'Ue, ma potrebbe anche essere la prova di quell'accordo di principio che la Commissione europea sta ormai inseguendo da giorni. Se Trump scrivesse a Bruxelles per comunicare un livello di dazi pari «solo» al 10%, questo potrebbe permettere di tirare il fiato, in attesa di definire poi gli accordi settoriali dopo la pausa estiva. [...]

 

Al di là della forma, ciò che conta per gli Stati Ue sono i contenuti della lettera, di cui nella tarda serata di ieri ancora non c'era traccia. Arrivati a questo punto sembra difficile che i governi siano disposti a far saltare il tavolo.

 

donald trump e ursula von der leyen dopo il bilaterale al g7 in canada

L'intesa di massima, secondo le informazioni raccolte a Bruxelles, prevede dazi base al 10% con eccezioni per il settore degli aeromobili, per i dispositivi medici e per i superalcolici, ma a quanto pare non per il vino. Sembra scongiurato l'aumento dei dazi al 17% per i prodotti agroalimentari, ma non è detta l'ultima parola, mentre per il settore automotive si va verso un sistema di compensazioni per premiare i costruttori che producono negli Stati Uniti.

 

Anche se formalmente per i negoziati c'è tempo fino al 1° agosto, l'Ue vorrebbe evitare di iniziare una nuova settimana nell'incertezza. Alla mezzanotte di lunedì scade infatti la sospensione dei dazi su 21 miliardi di prodotti americani che la Commissione aveva congelato: in presenza di un accordo, la sospensione verrebbe prorogata.

 

donald trump e la guerra dei dazi

Ma in assenza di un'intesa, o peggio in caso di misure unilaterali da parte di Trump, i governi sarebbero costretti a prendere una decisione difficile, visto che nessuno vuole un'escalation simile a quella che ora vede coinvolti altri Paesi. [...]

DONALD TRUMP VS URSULA VON DER LEYEN - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROK