“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Pietro Garibaldi per "La Stampa"
La finanza e i soldi non dormono mai, diceva Michael Douglas impersonando Gordon Gekko nel mitico film "Wall Street" del 1987. In effetti l'evoluzione finanziaria non si ferma nemmeno con la pandemia.
Con la quotazione della piattaforma Coinbase al Nasdaq le criptovalute - monete digitali nate su internet circa dodici anni fa - sono entrate nel tempio di Wall Street e sono ora parte integrante della finanza tradizionale. Una piattaforma di criptovalute è come un "bazar" digitale che permette a qualunque piccolo investitore di convertire moneta tradizionale in moneta digitale.
coinbase quotata a wall street
Il valore di queste monete digitali è cresciuto di più del 400 percento negli ultimi sei mesi. Il bitcoin - la criptovaluta più famosa - valeva 7.000 dollari all'inizio della pandemia e sta arrivando a valere in questi ultimi giorni 63.000 dollari. Oltre a essere entrate a Wall Street, le criptovalute stanno entrando anche a Main Street, il luogo dove si può comprare qualsivoglia bene e servizio.
coinbase piattaforma per bitcoin
Possedere una criptovaluta oggi non significa solo detenere un asset finanziario sofisticato e rischioso, ma anche trasformare questi strumenti in veri e propri beni e servizi. Il circuito di carte di credito Visa ha annunciato che utilizzerà i bitcoin per i suoi servizi. Lo stesso farà Paypal. Tesla - produttore di auto elettriche - ha annunciato che accetterà le criptovalute per vendere le automobili ecosostenibili.
Il futuro sembra quindi segnato e le possibilità di questi strumenti paiono illimitate. Vi è davvero grande euforia finanziaria. Personalmente, quando sento una tale euforia nel mondo della finanza, inizio seriamente a preoccuparmi.
Come dice in questi giorni un banchiere, per comprare i bitcoin in questo momento occorre essere grandi appassionati di Dostoevskij, non tanto per le sue indiscusse doti di romanziere psicologico, quanto piuttosto per la sua patologia da scommettitore descritta nel famoso romanzo "Il Giocatore".
Le bolle speculative, quei paradossi finanziari per cui il prezzo di un asset continua a crescere per il solo motivo che chi lo acquista è convinto di venderlo a un prezzo superiore, emergono sempre in un contesto di grande euforia.
Se a questa euforia aggiungiamo che è difficile decifrare il funzionamento di queste criptovalute - al di là del fatto che l'algoritmo sottostante (chiamato block chain) è davvero rivoluzionario, siamo in una situazione finanziariamente pericolosa. Il rischio di essere di fronte a una bolla speculativa esiste.
La storia delle bolle speculative ci insegna che quando gli asset sottostanti esplodono, il prezzo crolla velocemente e improvvisamente. In questa situazione, è certamente necessario regolamentare le criptovalute ed è bene che le nostre autorità competenti siano in movimento.
La proposta della Commissione europea di fine 2020 si chiama Mica (acronimo di Markets in Crypto Assets), ed è volta a garantire tutele agli investitori oltre che chiarezza e trasparenza per coloro che emettono criptovalute, che ricordiamoci sono ormai migliaia e migliaia.
Anche le banche centrali sono in movimento. Da un lato diversi istituti stanno creando monete digitali. Da un altro lato vi è una nuova proposta allo studio del sistema europeo che permetterà loro di intervenire direttamente nel mercato delle critpovalute.
Servirà ancora del tempo, ma probabilmente tra un anno questa proposta potrà essere operativa. Il progresso finanziario non deve spaventare e i fenomeni di questi giorni - come la quotazione di Coinbase - cresceranno negli anni a venire.
Speriamo solo che questi "bazar" - di cui non si conosce ancora troppo - non siano per la finanza quello che sono stati i mercati di animali selvatici di Wuhan per la pandemia in corso. Il controllo preventivo e la supervisione sono fondamentali.
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