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DONNET SPEGNE IL SOGNO DI BOLLORE': NIENTE FUSIONE GENERALI-AXA - LA FUSIONE CON L'ASSICURAZIONE FRANCESE SAREBBE UN'ANNESSIONE: AXA CAPITALIZZA 43 MILIARDI, IL LEONE DI TRIESTE 18 - E IERI IL TITOLO DEL LEONE HA CHIUSO LA SEDUTA CON UN RIBASSO DEL 3,5%

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Francesco Spini per “La Stampa

 

Philippe Donnet prova a smontare il giallo di fine estate delle Generali. L' amministratore delegato del Leone alato è stato conciso ma netto: «Non abbiamo intenzione di fonderci con Axa», ha detto. Le voci sul possibile interesse del colosso francese erano tornate d' attualità dopo che la transalpina Société Générale aveva segnalato la posizione «aggregata» pari al 4,17%.

philippe donnet gabriele galateri di genola philippe donnet gabriele galateri di genola


Nel corso di una tavola rotonda al «Les Rendez-vous de Septembre», un convegno che a Montecarlo ogni anno riunisce assicuratori e riassicuratori da tutto il mondo, a Donnet è stata rivolta la fatidica domanda su Axa che, dall' alto dei suoi 43 miliardi di capitalizzazione si mangerebbe il Leone (e i suoi 18 miliardi) in un solo boccone.
 

Niente in vista, è stata la risposta del manager francese, con un passato in Axa e, a quanto si racconta, in ottimi rapporti con Vincent Bolloré, il finanziere bretone attivissimo nella sua «campagna d' Italia».
 

Axa assicurazioniAxa assicurazioni

Sono in molti a ritenere che dopo aver messo nel mirino Mediaset (con cui è finito ai ferri corti dopo aver rifiutato di rilevare Premium e aver mirato a una partecipazione più consistente nel gruppo) Bolloré possa rivolgere il proprio sguardo proprio a Trieste, per favorire, appunto, la fusione proprio con Axa.

 

Ma già nei giorni scorsi, anche SocGen - banca equivicina ad Axa quanto a Bolloré - ha provato a fare chiarezza. Il 4,17%, lungi dal fare dell' istituto il secondo azionista dopo Mediobanca (la quota azionaria «pura» è pari solo allo 0,9%), si riferisce ad operazioni fatte per conto di clienti sul mercato, per lo più attraverso prodotti derivati.
 

alberto nagel vincent bollorealberto nagel vincent bollore

Per il rombo dei cannoni, insomma, bisognerà attendere ancora e a Piazza Affari gli investitori ne hanno preso atto, con il titolo del Leone che ha chiuso la seduta con un ribasso del 3,5%, a 11,31 euro. A Montecarlo Donnet ha ribadito l' impegno del Leone nello sviluppare il proprio piano il più velocemente possibile.

 

Il suo intervento in particolare si è concentrato sui cambiamenti del business assicurativo: ha ricordato l' impegno del gruppo negli investimenti per l' innovazione che spaziano dal campo automobilistico a quello delle polizze per la salute e il benessere. Anche i processi di business stanno subendo importanti cambiamenti attraverso l' uso sempre più strutturale dell' analisi dei dati.

 

Dopo la partnership con l' americana Progressive, la collaborazione con Renault e l' acquisizione di MyDrive Solutions, Donnet non ha escluso altre piccole acquisizioni per accelerare la digitalizzazione del Leone.