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DONNET DI MONDO - IL “FINANCIAL TIMES” SI SCHIERA CON L’AD USCENTE DI GENERALI: “LE METRICHE DI INVESTIMENTO INDICANO CHE HA SVOLTO UN LAVORO DIGNITOSO, ANCHE SE NON HA RAFFORZATO LO STATUS DI CAMPIONE NAZIONALE DI GENERALI. A MENO CHE DEL VECCHIO E CALTAGIRONE NON POSSANO SUGGERIRE ACQUISIZIONI CON FORTI RITORNI, HA RAGIONE A REMUNERARE GLI AZIONISTI. GLI INVESTITORI INDIPENDENTI DOVREBBERO SOSTENERLO…”
Dalla “Lex column” del “Financial Times”
Cercare di accontentare tutti sempre farà inevitabilmente arrabbiare qualcuno. Un pensiero a Philippe Donnet che guida Generali. Il gruppo assicurativo italiano ha presentato oggi il suo nuovo piano al 2024, offrendo agli azionisti un po' di tutto.
Il gruppo prevede che l'utile annuo per azione aumenterebbe dal 6 all'8%. Ha promesso dividendi per quasi 6 miliardi di euro. Un buyback da 500 milioni di euro che sarà il primo in 15 anni. L'investitore tipo non avrebbe potuto chiedere di più.
Sfortunatamente per Donnet, Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone, due degli uomini più ricchi d'Italia, non sono investitori tipici. Il fondatore di EssilorLuxottica e il magnate delle costruzioni sono anche il secondo e il terzo azionista di Generali. Si sono risentiti per il ridimensionamento del gruppo nei confronti dei competitor europei.
francesco gaetano caltagirone philippe donnet
Pensano che lo scettico Donnet dovrebbe fare di più per raggiungere Axa, Allianz e Zurich. Questa 'rivolta dei grandi' si surriscalderà con l'avvicinarsi dell'assemblea annuale delle Generali il prossimo aprile.
Nel frattempo, il francese deve tenere dalla sua parte gli altri azionisti. Spera di tagliare i costi attraverso maggiori investimenti digitali e di aumentare i premi nei beni non auto e nei sinistri di oltre il 4% all'anno. Il maggiore azionista di Generali, Mediobanca, appare soddisfatto. Ma la situazione è complicata dalla grande partecipazione di Del Vecchio in Mediobanca e dalla sua animosità dichiarata con Alberto Nagel, il numero uno della banca d'affari.
Generali è sicuramente rimasta indietro nell'ultimo decennio. Il suo valore di mercato è cresciuto di poco più della metà mentre quelli di Axa, Allianz e Zurich sono tutti più che raddoppiati. Da quando Donnet è subentrato nel 2016, i rendimenti totali hanno superato Allianz e Axa. Solo Zurich, guidata da Mario Greco che ha guidato Generali dal 2012 al 2016, ha sovraperformato nel periodo. Zurich è anche l’unica compagnia tra i principali peer il cui titolo e’ scambiato con un premio sostanziale pari a circa 10 volte gli utili di Generali attesi per il prossimo anno.
Le metriche di investimento indicano che Donnet ha svolto un lavoro dignitoso, anche se non ha rafforzato lo status di campione nazionale di Generali. A meno che Del Vecchio e Caltagirone non possano suggerire acquisizioni con forti ritorni, ha ragione a remunerare gli azionisti. Gli investitori indipendenti dovrebbero sostenerlo.
philippe donnet
philippe donnet gabriele galateri di genola alberto minali
Leonardo Del Vecchio
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