
DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI…
Arturo Zampaglione per “Affari & Finanza - la Repubblica”
Che cosa farà Donald Trump se l'8 novembre perderà il voto per la Casa Bianca, come prevedono ormai tutti i sondaggi? Il miliardario potrebbe dare le colpe della sconfitta a presunti brogli elettorali (come del resto ha già cominciato a fare durante l' ultimo duello televisivo) e rifiutarsi così di accettare il verdetto democratico.
Ma al di là delle ferite politiche, il candidato repubblicano ipotizza di sfruttare la visibilità di questi mesi e la mobilitazione della sua base per lanciare la Trump Tv, un nuovo canale televisivo. Suo genero Jared Kushner ha preso contatti con la banca d' investimenti LionTree e altri potenziali finanziatori di Wall Street per il nuovo network, che potrebbe essere sia digitale, cioè trasmesso in streaming, con costi molto contenuti, oppure aggiungersi agli altri tradizionali canali via cavo.
Una strada più cara, quest'ultima, ma meno del passato e comunque accessibile alle tasche del tycoon: Al Jazeera, ad esempio, aveva pagato nel 2013 500 milioni di dollari per lo sbarco in American con il canale Corrent Tv, e ora i prezzi sono scesi ulteriormente.
Ma proprio questa flessione evidenzia i problemi che attraversano tutti i grandi network americani e che si riflettono sui loro deludenti andamenti in Borsa.
Da un lato l'offerta televisiva si è allargata con il lancio di centinaia di canali, che però si scontrano con una realtà statistica: i telespettatori non riescono (e non vogliono) seguire più di 12 stazioni. Dall' altro i Millennials americani sono sempre più convinti di voler "cut the cord", togliere la spina alla tv, optando invece per lo streaming su tablet e computer.
È un fenomeno destinato ad accelerare con l'ingresso di Google nel settore tv, previsto nel primo trimestre 2017. Il gigante di Mountain View ha raggiunto un accordo con la Cbs (ed è nelle fasi finali di un negoziato con Fox e Walt Disney) per poter offrire agli abbonati del suo servizio via YouTube, con un costo di 30-40 dollari al mese, la programmazione dei classici network americani a cominciare dalle partite di fotooball della Nfl.
il secondo confronto tv tra trump e hillary clinton 10
In questa situazione, la Trump Tv, se il tycoon decidesse veramente di lanciarla, non avrebbe vita facile. È vero che potrebbe contare sulla base dei fedelissimi: uomini bianchi che vengono dai ceti meno istruiti, meno abbienti e più rurali. Ma è anche vero che proprio questo pubblico è il meno attraente per il mondo pubblicitario, vista la ridotta capacità di spesa, mentre le aziende avrebbero paura di affidare i loro messaggi alla televisione di Trump per il rischio di polemiche ed eventuali boicottaggi.
DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI…
DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI…
DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI…
DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING…
DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI…
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…