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Gianluca Paolucci per “la Stampa”
Un aumento di capitale di Mps fino a 3 miliardi euro prima dell'operazione con Unicredit. Mentre è ancora in corso la due diligence del gruppo di piazza Gae Aulenti, inizia a prendere forma l'operazione che dovrebbe sancire l'uscita del Tesoro da Monte dei Paschi. L'indiscrezione - rilanciata da Bloomberg - su un aumento di capitale prima dell'operazione trova conferma in ambienti finanziari come «una delle ipotesi» all'esame delle parti coinvolte.
L'ipotesi ricalca il modello seguito nell'operazione di fusione tra Bpm e Banco Popolare, con il secondo istituto che fa un aumento di capitale per allineare i propri parametri patrimoniali e quelli della più solida Bpm. L'acquisizione avverrebbe poi «carta contro carta», con il Tesoro che riceverebbe azioni Unicredit senza diritto di voto in cambio del suo 64% di Mps.
L'aumento servirebbe a rafforzare i requisiti di capitale in modo da soddisfare una delle richieste del numero uno di Unicredit, Andrea Orcel: neutralizzare l'impatto sul capitale dell'operazione. Le stesse fonti sottolineano peraltro come la cifra potrebbe essere più bassa, e rientrare piuttosto nei 2,5 miliardi dichiarati da mesi come fabbisogno di Mps. «Siamo in una fase negoziale e questo è uno degli elementi del negoziato», sottolinea una delle fonti interpellate.
Le parole del ministro Il 4 agosto, il ministro dell'Economia Daniele Franco, durante la sua audizione di fronte alle commissioni finanze di Camera e Senato, aveva spiegato come «l'esito dello stress test (di Mps) conferma l'esigenza di un rafforzamento strutturale di grande portata» per la banca e per «portarla su valori medi delle banche europee» servirebbe «un aumento ben superiore a quello previsto dal piano 2020-2025» da 2,5 miliardi di euro.
Parole peraltro contraddette qualche giorno dopo dal numero uno di Mps, Guido Bastianini, che presentando i conti del semestre ha sottolineato come il miglioramento delle condizioni operative della banca avrebbero ridotto il fabbisogno di capitale. I nodi da sciogliere Le incognite sull'operazione come noto sono però ancora molte. Per quanto riguarda i rischi legali, l'ufficio legale di Mps è al lavoro con i consulenti per «smaltire» le pratiche relative al contenzioso sorto in seguito alle comunicazioni finanziarie dal 2013 in poi.
Dopo la transazione con la Fondazione Mps, ammonta a poco meno di due miliardi di euro sui 4,9 miliardi del contenzioso totale, ma anche se sensibilmente ridotto dovrà restare fuori dal perimetro acquisito da Unicredit o comunque «sterilizzato» per rendere l'impatto nullo per l'acquirente.
Altro punto è quello del marchio: del suo valore ha parlato ancora il ministro Franco nella stessa audizione del 4 agosto, ma è indubbio che è complesso dare un valore a un marchio che, seppure rappresenti «la banca più antica del Mondo», è da sette anni sul mercato senza che nessun acquirente credibile si sia presentato fino all'arrivo di Unicredit.
La volontà del governo sarebbe comunque di mantenere a tempo il marchio Mps almeno negli sportelli dell'Italia centrale, opzione che non ostacolerebbe i piani di Unicredit. Collegato a questo punto c'è il tema del mantenimento di un presidio territoriale a Siena. Passaggio ben più spinoso soprattutto dal punto di vista politico vista la contemporaneità delle elezioni suppletive nel collegio di Siena che vede candidato il segretario del Pd, Enrico Letta.
Non desta preoccupazione il tema degli sportelli. Secondo quanto riferito, c'è la volontà di Mcc di «fare la propria parte» per una parte degli sportelli al Sud. Resta da determinare il numero, che dovrebbe superare i 100 sportelli in particolare tra Sicilia e Puglia. Sul tema esuberi c'è da registrare l'arrivo alle risorse umane di Unicredit di Ilaria Dalla Riva, che aveva ricoperto lo stesso ruolo in Mps. Arrivata a Siena con Profumo e Viola nel 2012, è rimasta fino al 2019 gestendo le varie partite di esuberi, tagli e ridimensionamenti. Una trattativa lampo: appena dieci giorni tra il primo contatto e l'annuncio a cavallo di Ferragosto -
MARIO DRAGHI DANIELE FRANCOguido BastianiniANDREA ORCELmonte dei paschi di siena Andrea Orcel Andrea Orcel
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