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(Finanza.com) La Banca centrale europea (BCe) rimane pronta a intervenire ancora, se necessario. Lo ha affermato il presidente dell'Eurotower, Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa a Francoforte, che ha seguito l'annuncio di politica monetaria. "Il consiglio direttivo della Bce è unanime nell'utilizzare ulteriori misure non convenzionali" se ci saranno cambiamenti o si assisterà a un periodo di bassa inflazione più prolungato del previsto.
E ancora: "Se dovessero diventare necessarie nuove misure non convenzionali e quelle già in vigore non dovessero rivelarsi sufficienti, allora saremo pronti a intervenire". Non solo. Il comunicato odierno della Bce contiene una nuova frase importante: il consiglio ha dato mandato allo staff di prepararsi per approntare nuovi interventi se necessario. Una affermazione "firmata da tutti i membri del consiglio direttivo", ha voluto sottolineare Draghi. La precisazione non è un caso, ma arriva in risposta ai dubbi riguardanti la coesione all'interno del direttivo.
Nei giorni scorsi infatti si erano sollevate voci su dissensi tra i membri della Bce legati principalmente allo stile decisionale di Draghi considerato poco collegiale. "Non esistono coalizioni né divisioni Nord-Sud all'interno del direttivo", ha risposto senza mezzi termini Draghi. Secondo le indiscrezioni, alcuni membri non avrebbero gradito che durante un discorso al Parlamento europeo il presidente avesse indicato, seppure genericamente, il volume di espansione del bilancio della Bce.
Ebbene, proprio questa indicazione è stata ribadita nel corso della conferenza: il bilancio dell'Eurotower dovrebbe tornare verso "i livelli di inizio 2012", grazie ai prestiti TLtro e all'acquisto di covered bond e Abs, che proseguiranno fino a giugno 2016. Queste misure, già annunciate e in via di attuazione, dovrebbero contribuire a riportare l'inflazione verso il target del 2% e a stimolare un impatto positivo sulla ripresa economica. Una ripresa economica che però tentenna.
Sebbene sulla crescita persistano rischi al ribasso, "prevalgono i rischi di peggioramento nelle nostre previsioni economiche" ha detto il numero uno della Bce, mettendo le mani avanti in vista delle nuove stime che verranno snocciolate nella riunione di dicembre. A pesare sulle sorti dell'Eurozona (soprattutto su fiducia e investimenti) sono, secondo Draghi, i rischi geopolitici.
CAMBI, EURO SCIVOLA AI NUOVI MINIMI DAL 2012 IN SCIA A PAROLE DRAGHI
(LaPresse/Finanza.com) - Forte accelerazione ribassista dell'euro in scia alle parole di Mario Draghi circa l'unanimità in seno alla Bce per l'avvio di nuove misure straordinarie se la situazione lo renderà necessario. Draghi ha inoltre specificato che il piano di acquisto di obbligazioni convertibili partito lo scorso mese durerà almeno due anni. Il cross euro/dollaro è sceso fino a quota 1,2405 lasciando sul terreno circa una figura rispetto a quota 1,25 a cui viaggiava prima della Bce. Per la divisa unica europea si tratta dei nuovi minimi a oltre 2 anni.
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