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Maria Luisa Colledani per il "Sole 24 Ore"
«Questo è un giorno triste per il calcio europeo». à senza parole Rob Wainwright, direttore dell'Europol. Ieri mattina, all'Aja, il dirigente dell'agenzia anti-crimine dell'Unione Europea ha presentato i numeri da brivido dell'indagine condotta dall'Europol: 425 dirigenti di club, arbitri, giocatori e criminali di 15 Paesi, avrebbero truccato 380 partite in Europa, e altre 300 in Africa, America Centrale e Sud America.
«Questa - ha detto il direttore Wainwright - è la più grande indagine sulle combine condotta in Europa e ha dato risultati importanti che riteniamo abbiano evidenziato un grande problema per l'integrità del calcio».
Insomma, un mondo parallelo che avrebbe manomesso partite, risultati e campionati dal 2008 al 2011 in Gran Bretagna, Germania, Olanda, Ungheria, Turchia, Svizzera, Austria, Belgio, Slovenia e Bosnia: «Per almeno 150 match - ha sottolineato il direttore Wainwright - sono state raccolte prove inconfutabili di frodi sportive». E fra quelle 150 gare ci sono anche le partite italiane già oggetto di indagine a Bari e Cremona.
Il calcio globale, la tv che porta pallone e risultati ovunque rendono più appetibile il business dei malviventi che scommettono su tutto e in tempo reale, soprattutto - dicono dall'Europol - per pulire denaro sporco. E il malaffare si fa globale. Vi è un filo rosso che unisce lo scandalo europeo svelato dall'Europol al Calcioscommesse di casa nostra: gli inquirenti italiani hanno individuato a Singapore la base dell'organizzazione che agiva sulle gare italiane tramite il gruppo dei "bolognesi" (riconducibile a Beppe Signori) e quello degli "zingari" (riconducibile ad Almir Gegic e Carlo Gervasoni).
E, allo stesso modo, secondo l'Europol, ha sede proprio a Singapore l'organizzazione criminale che ha strozzato il calcio europeo e che ha, in ognuno dei Paesi coinvolti, un proprio gruppo di riferimento. Spiega Laszlo Angeli, pubblico ministero ungherese: «Il membro ungherese del gruppo con base a Singapore era in contatto con gli arbitri ungheresi e cercava di orientare con la corruzione le gare, anche quelle arbitrate non in Ungheria».
Fra le partite truccate dagli accordi dei malviventi due sarebbero di Champions League, la competizione continentale più prestigiosa, di cui una giocata in Inghilterra negli ultimi tre o quattro anni. Su questa gara, però, l'agenzia anti-crimine della Ue non ha reso noto altri particolari perché è già in corso un procedimento giudiziario. Fra le partite truccate, secondo l'Europol che ha lavorato 18 mesi all'indagine, ci sono anche «gare di qualificazione ai Mondiali e agli Europei e diverse gare di cartello dei campionati europei».
E dalla Germania arrivano le prime cifre. Friedhelm Althans, investigatore della polizia di Bochum, ha detto che «prove concrete alla mano, i protagonisti venivano corrotti con assegni da 100mila euro e che dalle scommesse su gare truccate sono stati ottenuti introiti pari a 8 milioni di euro».
Lo smarrimento per l'indagine anche nelle parole del ct dell'Italia, Cesare Prandelli: «à una notizia che va verificata, sembra assurda e paradossale se è vera, ma in questo mondo può succedere anche questo. Se fosse vera sarebbe scioccante». Non meno preoccupato il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete: «Bisogna verificare quali sono le situazioni evidenziate, noi da venti mesi conviviamo con la problematica delle scommesse, credo che si stia cercando a tutti i livelli di fare la massima chiarezza». Infine, la presa di posizione del Comitato olimpico internazionale con il suo vicepresidente Thomas Bach: «Se queste accuse sono confermate, servono punizioni drastiche come deterrente».
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