E' LA VOLTA BUONA CHE DECOLLA ALITALIA-ETIHAD? - GLI ARABI HANNO DATO L'OK ALL'ACQUISIZIONE DELLA COMPAGNIA ITALIANA. MA RESTANO ALCUNI OSTACOLI: L'OK DI BRUXELLES E LA PARTITA COI SINDACATI SUI 2.600 ESUBERI CHIESTI DAL GRUPPO EMIRATINO

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1-ETIHAD VERSO IL SÌ AL PIANO ALITALIA - LUPI: LETTERA IN ARRIVO
Lucio Cillis per ‘La Repubblica'

Alitalia ed Etihad mai così vicine. Nelle ultime ore i due capi azienda Gabriele Del Torchio e James Hogan hanno aggiustato nei particolari i termini dell'accordo che potrebbe essere chiuso martedì prossimo, con l'invio da parte del gruppo arabo della lettera che aprirebbe la fase conclusiva della trattativa.

A quel punto, nel giro di un mese e quindi entro i primi di luglio, Alitalia potrebbe diventare parte integrante del network Etihad. Prima però c'è da superare l'incognita Bruxelles, viste le prime trincee scavate dai concorrenti considerati più a rischio nella lotta al coltello che si aprirà nel continente. E cioè Iag (British-Iberia) e Lufthansa pronte ad aprire contenziosi a catena contro l'acquisizione e l'espansione dei vettori del Golfo.

La vittoria di Renzi e del Pd alle europee ha però spalancato la porta ad un dialogo che in attesa del voto era stato congelato. Da lunedì scorso gli advisor delle compagnie e gli stessi amministratori delegati, si sono rimboccati le maniche per stringere, in via definitiva, sui temi ancora aperti. Che sono in particolare il debito e il personale. Sul debito le banche hanno ormai accettato di cancellare quasi un terzo del proprio credito (180 milioni) e di trasformare in capitale i restanti 385 milioni di euro.

Ieri anche il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha detto che la lettera di risposta alle proposte dei soci Alitalia «arriverà entro una settimana» confermando quindi una linea più morbida da parte degli istituti di credito che oggi dovrebbero fare i conti con un esecutivo mai così forte e "convincente".

Resta più complessa la partita sindacale con i 2.600 esuberi richiesti da Etihad, che potrebbero allungare i tempi della trattativa finale. Se per Cisl, Uil e gran parte dei piloti esistono delle soluzioni percorribili rispetto alle condizioni poste da Abu Dhabi, sembra meno disposta a cedere alle pressioni la Cgil che non vede certo di buon occhio l'uscita del personale di terra degli uffici (circa 1.600 persone la metà dei quali già in cassa integrazione volontaria).

Infine potrebbero sorgere dei problemi sindacali anche sul fronte Ryanair in Italia. Anpac e Rpg (Ryanair Pilots Group) hanno scritto all'Enac per manifestare dei dubbi sull'ottemperanza e sul rispetto alle norme sui tempi di servizio e di volo - che si allungherebbero - e di riposo - che si accorcerebbero - degli equipaggi. Questo in seguito alla chiusura temporanea dello scalo di Bergamo che ha costretto ad uno spostamento delle attività Ryanair a Malpensa.

2-ALITALIA, ARRIVA L'OK DI ETIHAD ALL'INTESA: NEL PIANO ANCHE 2.600 ESUBERI
Umberto Mancini per "Il Messaggero"

L'attesa è finita, resta la suspance per l'annuncio ufficiale. Il consiglio di amministrazione di Etihad, riunito lunedì scorso ad Abu Dhabi, ha dato il via libera al matrimonio con Alitalia. La notizia, tenuta in gran segreto, è trapelata nella tarda serata di ieri ed è stata confermata da fonti italiane. Il disco verde della compagnia del Golfo è propedeutico all'invio di una lettera d'intenti che definirà tutti i passi per arrivare all'alleanza strategica.

Tant'è che in queste ore gli studi legali della compagnia tricolore stanno mettendo a punto un voluminoso pre-accordo in cui si definiscono i reciproci impegni. Per l'annuncio ufficiale - che probabilmente verrà dato dal premier Matteo Renzi - forse si dovrà aspettare ancora qualche giorno, ma dal fronte bancario così come da quello dei soci industriali di Cai trapela un giustificato ottimismo dopo mesi di durissime trattative.

Da sciogliere ci sarebbero questioni marginali visto che nei fatti pressoché tutti i desiderata degli arabi sono stati accolti. Primo tra tutti quello sul nodo esuberi. Etihad ne ha chiesti circa 3 mila e dà per scontato che l'intervento governativo con il Fondo Volo assorba tutti i costi della riduzione di personale, mentre Gabriele Del Torchio, ad di Alitalia, è fermo a quota 2.600 e da lì non si muoverà. Da Abu Dhabi è arrivata la disponibilità a trovare un compromesso, accettando la possibilità di modulare i risparmi, rispettando contestualmente l'indicazione sui tetti di spesa.

Come noto, per acquistare fino al 49% di Alitalia, Abu Dhabi ha ottenuto anche il taglio secco dei contenziosi fiscali e legali del passato. Ci sarà un fondo rischi appositamente costituito nella old company, insieme ad un altro fondo che garantirà Etihad dalle eventuali perdite del 2014. Da parte loro gli arabi investiranno circa 550 milioni per trasformare - è scritto nel loro piano industriale - Alitalia in una compagnia a 5 stelle in cinque anni, con più rotte e più destinazioni intercontinentali. Il superhub sarà invece Fiumicino, con il rafforzamento anche di Linate e Malpensa.

 

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