1- FERMI TUTTI! A FEBBRAIO 2012 LA7 POTREBBE FINIRE NELLE MANI DI CARLO DE BENEDETTI 2- UN RECENTE INCONTRO TRA BERNABÈ E CARLETTO HA RILANCIATO L’OPERAZIONE CON IL PRESIDENTE DI TELECOM ITALIA CHE SAGGIAMENTE AVREBBE GUADAGNATO TEMPO RINVIANDO, CAUSA IL TURBOLENTO CALENDARIO POLITICO, QUALSIASI DECISIONE 3- IN SOLDONI, FRANCHINO AVREBBE OSSERVATO ALL’AMICO DE BENEDETTI: SE LE ELEZIONI VERRANNO ANTICIPATE IN PRIMAVERA, NESSUNISSIMO PROBLEMA. ALTRIMENTI È MEGLIO NON PARLARNE PERCHÉ NON POSSO PERMETTERMI IL LUSSO DI METTERMI CONTRO IL GOVERNO BERLUSCONI IN UNA FASE COSÌ DELICATA E IN TEMPI TANTO VICINI 4- E I SOLDI NON GLI MANCANO PERCHÉ CON LA SENTENZA SUL LODO MONDADORI SONO ENTRATI NELLE CASSE DELLA CIR 560 MILIONI DEL SUO ARCINEMICO BERLUSCONI. E PER LUI SAREBBE UN GODIMENTO ENORME POTER ACQUISTARE “LA7” DEL “CANARO” STELLA E DI ENRICHETTO MENTANA CON I QUATTRINI DEL PRESIDENTE PATONZA, UNA NEMESI STORICA E UNA FERITA MORTALE PER IL CAVALIERE E I SUOI FIGLI MARINA E PIERSILVIO

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È risaputo che quel sito disgraziato di Dagospia si diverte a raccogliere i rumors sui marciapiedi oppure dalla bocca degli uscieri che sono una delle fonti primarie dell'informazione.

A questo elenco bisogna aggiungere i pub fetenti della City e di plaza Mayor a Madrid dove tra boccali di birra e caraffe di sangria le lingue degli analisti si sciolgono facilmente. Quando però un rumor e una notizia nascono all'interno di un giornale allora bisogna drizzare le orecchie e non riderci sopra con leggerezza.

È il caso della voce che circola in questi giorni con insistenza a Roma in via Cristoforo Colombo dove si trovano il quartier generale e le truppe del Gruppo editoriale "Espresso" che fa capo all'arzillo vecchietto Carlo De Benedetti. Le ultime novità che girano tra i tavoli tra le scrivanie dei giornalisti di "Repubblica" e del settimanale diretto da Bruno Manfellotto, rilanciano l'ipotesi di un progetto che avrebbe riacceso l'interesse dell'Ingegnere per "La7", l'emittente di cui TelecomItalia controlla la maggioranza relativa attraverso il 40% di TelecomItalia Media.

Prima che l'ufficio stampa di De Benedetti mandi a Dagospia la smentita rituale, è bene ripetere ancora una volta che questa voce non nasce sui marciapiedi e nei bar sottostanti al palazzo dove i poveri giornalisti consumano osceni tramezzini, ma nei corridoi di "Repubblica" dove si parla di un recente incontro avvenuto fa tra Franchino Bernabè e Carletto per rilanciare l'operazione.

Sotto il profilo umano, imprenditoriale e politico ci sono ottime ragioni per credere che l'Ingegnere non abbia abbandonato l'idea di completare la filiera dell'editoria mettendo le mani sul settimo tasto della televisione italiana. Queste voci erano già circolate nell'aprile scorso e subito smentite, ma nessuno può smentire i contatti di Bernabè con Mediobanca per cedere al miglior offerente il pacchetto di controllo della sua televisione, ma adesso la notizia si arricchisce di risvolti interessanti.

Dall'interno del Gruppo trapela la voce che Carletto prima di avanzare un'offerta formale vorrebbe chiedere a Monica Mondardini, la manager che all'inizio del 2009 ha preso le redini del Gruppo, di usare le forbici per alleggerire lo strabordante carico dei 2.700 dipendenti che lavorano nel suo impero editoriale. La signora ha dimostrato di saper usare bene le forbici e dal 2009 all'anno scorso ha tagliato circa 400 unità portando i ricavi del Gruppo a 885 milioni con un risultato netto positivo di 50,2 milioni.

Se lo sfoltimento potesse continuare, De Benedetti si sentirebbe molto più sollevato e potrebbe mettere mano al portafoglio per fare un'offerta decisiva a Bernabè. Come tutti sanno i soldi non gli mancano perché dopo la sentenza di luglio sul lodo Mondadori sono entrati nelle casse della Cir 560 milioni del suo arcinemico Berlusconi. E per lui sarebbe un godimento enorme poter acquistare "La7" del "canaro" Stella e di Enrichetto Mentana con i quattrini del Presidente Patonza, una nemesi storica e una ferita mortale per il Cavaliere e i suoi figli Marina e Piersilvio.

Nell'incontro di cui si vocifera tra le scrivanie di "Repubblica" e dell'"Espresso", Bernabè avrebbe ascoltato l'Ingegnere con una certa soggezione che gli deriva dalla statura dell'interlocutore e dalla differenza che sempre passa tra un manager e un padrone. Di fronte all'insistenza di De Benedetti, che smania per acquisirla a febbraio 2012, Franchino avrebbe guadagnato tempo rinviando al calendario politico qualsiasi decisione. Se le elezioni verranno anticipate in primavera, si può anche fare - avrebbe osservato il capo di Telecom - altrimenti è meglio non parlarne perché non posso permettermi il lusso di mettermi contro Berlusconi in una fase così delicata e in tempi tanto vicini.

 

BERNABE Carlo De BenedettiAMMINISTRATORE DELEGATO REPUBBLICA MONICA MONDARDINIGIOVANNI STELLA ENRICO MENTANA DEBENEDETTI E LERNERCARLO DEBENEDETTI E MARINA BERLUSCONI Berlusconi De Benedetti