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Pierluigi Bonora per “il Giornale”
Tutto in due giorni: la quotazione spumeggiante di Ferrari a Wall Street (mercoledì) e l' ok dei lavoratori Usa di Fca alla seconda ipotesi di rinnovo del contratto quadriennale raggiunta dal sindacato Uaw con l' azienda.
MARCHIONNE ED ELKANN ALLA QUOTAZIONE FERRARI
Un risultato importante per l' ad Sergio Marchionne che, a questo punto, può lavorare più tranquillamente ai prossimi appuntamenti: il cda del Lingotto sulla trimestrale (28 ottobre); l' assemblea straordinaria di Fca, il 3 dicembre ad Amsterdam, sullo scorporo di Ferrari; l' operazione di spin-off prevista il 6 gennaio; lo sbarco del titolo di Maranello anche a Milano, sempre entro gennaio. Parallelamente, Marchionne cercherà di stringere sul consolidamento, puntando da una parte sempre su Gm e dall' altra su altri potenziali partner.
Il «sì» arrivato ieri dalla base americana con il 77% dei volti favorevoli (la prima ipotesi di contratto era stata respinta dal 65% degli addetti) prevede la graduale eliminazione del doppio livello di salario (meno soldi in busta per gli assunti nel periodo di ristrutturazione). A questo punto, a 30 dollari l' ora gli assunti dall' 1 novembre ci arriveranno via via in 8 anni, mentre gli altri con la busta paga più leggera raggiungeranno la cifra con questo semplice calcolo: 8 meno gli anni lavorati, quindi in modo più rapido.
In una nota, Fca Us, che occupa circa 40mila persone, si dice «soddisfatta». E Uaw rileva «i sostanziali guadagni in termini di salari e sicurezza del lavoro», aggiungendo che «grazie alla forza e all' appoggio dei nostri membri, siamo stati in grado di trattare per un contratto che promette un futuro sicuro».
L' intesa prevede anche che, alla fine del quadriennio, in virtù dei pensionamenti, il saldo dei lavoratori resti positivo nell' ordine di alcune migliaia di unità. Ancora riserbo, invece, sulla destinazione dei nuovi prodotti. Di sicuro, comunque, ci saranno novità.
SERGIO MARCHIONNE E DENNIS WILLIAMS
La ratifica del contratto consentirebbe ora al numero uno Uaw, Dennis Williams, di passare alle trattative con le altre Case di Detroit, Gm e Ford. Ma proprio la preda individuata da Marchionne, la Gm guidata da Mary Barra, sembra non voler seguire necessariamente la falsariga dell' intesa siglata dal concorrente, come invece da tradizione. È quanto fa trasparire il cfo Chuck Stevens. Un altro «no» sottinteso a Fca.
A Wall Street, intanto, Ferrari («Race») al primo giorno intero di scambi, vede salire (ore 19) il titolo del 2,36% a 56,30 dollari, in crescita rispetto alla chiusura dell' esordio (55) e al collocamento (52). In ripresa, invece, Fca (+1,3% a 13,65 euro) dopo il capitombolo di mercoledì.
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