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Francesco Bonami per “la Stampa”
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Diventare mecenati è molto semplice. Basta avere due cose. Abbastanza soldi e un senso spiccato di quello che io chiamo «egoismo civico». Che cosa è l' egoismo civico? I ricchi americani lo conoscono bene. È una forma di generosità verso la cultura, la sanità, l' educazione. Il mecenate gode di grossi vantaggi fiscali, può detrarre in certi casi il 100 per cento di ciò che dona, rendendo la società migliore.
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Il ricco in America è generoso perché non vuole avere attorno ospedali fatiscenti, musei con mostre schifose, università dove nessuno vuole andare. Se la propria casa è una reggia ma tutto attorno fa pena è un problema. In Italia questo egoismo civico non è ancora molto diffuso.
L' art Bonus, col 65 per cento della detrazione di quello che si dona, dovrebbe aiutare.
Anzi sembra proprio, a detta del Ministero dei Beni Culturali, che funzioni. In Italia, poi, esiste in più il mecenatismo mediatico. Se un americano regala 4 milioni di dollari ad un museo il massimo che riceve indietro, oltre ai sorrisi del direttore e dei curatori, è il proprio nome in un angolino di una stanza che si chiamerà XY Gallery .
C' è chi si accontenta di una rampa di scale, e chi, non scherzo, di aver il nome su un ascensore, pagato chiaramente da lui. In Italia, fino a poco tempo fa, il mecenate o l' industriale pretendevano di donare il prezzo di un ascensore e di avere il nome sulla facciata di tutto il museo.
Ricordo ancora di essere rimasto sconcertato dalla cifra irrisoria, pagata anni fa da una ditta di occhiali, per avere il proprio nome e la propria immagine sopra il Ponte dei Sospiri a Venezia, un punto visto da almeno 13 milioni di persone l' anno. Il mecenatismo nel nostro paese è confuso con la comunicazione.
Restaurare un palazzo nel centro di Roma avendo in cambio il nome della propria azienda esposto per un anno o forse più non significa essere generosi. Significa fare comunicazione. Sempre meglio che vedere il palazzo antico crollare. Ma inutile girarci attorno. Visibilità in cambio di soldi è uguale a pubblicità.
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L' Art Bonus dovrebbe servire ad aiutare la cultura del Paese ma anche a trasformarne la mentalità imprenditoriale verso l' arte e la cultura. D' altronde non è solo l' Italia a non conoscere l' egoismo civico degli americani. Un po' in tutta l' Europa e direi nel resto del mondo è la stessa cosa. Essere generosi costa. Non solo denaro ma anche uno sforzo di umiltà.
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Un tempo ci si accontentava di un bel grazie e l' anonimato era molto «cool» . Oggi «grazie» lo vogliamo vedere in prima pagine del giornale, possibilmente più piccolo del nostro nome.
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