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Daniela Polizzi per www.corriere.it
Bernardo Caprotti lascia il controllo di Esselunga alla vedova Giuliana Albera e alla figlia prediletta Marina Sylvia. E’ quanto si apprende dopo l’apertura del testamento dell’imprenditore avvenuta nel pomeriggio nello studio Marchetti a Milano. Alla vedova e alla figlia andra’ dunque anche il pacchetto del 25% di Supermarkets Italiani consentendo loro di raggiungere una quota complessiva di oltre il 66% di Esselunga e di avere il controllo dell’assemblea ordinaria e straordinaria. Le quote restanti sono invece dei figli di primo letto Giuseppe e Violetta.
GIULIANA ALBERA CON IL MARITO BERNARDO CAPROTTI E LA FIGLIA MARINA SYLVIA
Si ferma così la vendita di Esselunga a Cvc e Blackstone, i due fondi che avevano manifestato interesse nel corso dell’estate e nomina di Piergaetano Marchetti alla presidenza di Supermarkets Italiani al posto di Bernardo Caprotti, scomparso venerdì scorso, pochi giorni prima di compiere 91 anni. Queste le delibere prese oggi dal consiglio di amministrazione di Supermarkets Italiani riunitosi a Milano. Il board ha deliberato in considerazione della scomparsa del dottor Bernardo Caprotti di non dar corso, allo stato, a operazioni relative alla controllata Esselunga.
«Faremo di tutto per salvaguardare il gruppo», ha detto Giuseppe Caprotti, figlio del fondatore di Esselunga, all’uscita dello studio Marchetti in centro a Milano dove è stata data lettura del testamento del padre Bernardo. Giuseppe Caprotti non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione riguarda ai contenuti del testamento limitandosi a dire «che e vicino ai dipendenti del gruppo. La lettura delle volontà del patron della catena di supermercati è avvenuta presso lo studio del notaio Carlo Marchetti. L’esecutore testamentario è Stefano Tronconi.
Marchetti è stato cooptato in consiglio e quindi nominato presidente. Il consiglio ha ricordato la figura di Caprotti, e tutti i consiglieri «hanno espresso gratitudine e hanno reso omaggio alla figura del fondatore per la straordinaria storia imprenditoriale di cui è stato protagonista e che ha consentito a Esselunga di diventare leader riconosciuto a livello internazionale nel settore della grande distribuzione».
Inoltre il cda ha deliberato «in considerazione della scomparsa del dottor Bernardo Caprotti, di non dar corso, allo stato, ad operazioni relative alla controllata Esselunga». Congelate quindi le proposte dei private equity Cvc e Blackstone che durante l’estate avevano studiato le valutazioni della catena di supermercati, stimata tra 4 e 6 miliardi, a seconda dell’inclusione o meno degli immobili nel perimetro di vendita.
bernardo violetta e giuseppe e caprotti
violetta e bernardo caprotti
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