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Estratto dell’articolo di Francesco Pacifico per “il Messaggero”
Certezza o speranza che sia, gli analisti attendono a breve nuove mosse della Bce per tagliare i tassi d'interesse. E tutti guardano a due riunioni - quella del 30 gennaio e quella del 6 marzo - per portare il costo del denaro dall'attuale 3 al 2,5 per cento.
Intanto - al di là delle pressioni del mercato - Christine Lagarde, numero uno dell'Eurotower che lo scorso anno ha portato i tassi dal 4 al 3 per cento, deve incassare una pesante bocciatura dal Financial Times: «La Banca centrale europea - ha sentenziato l'autorevole quotidiano economico - è stata troppo lenta nel tagliare i tassi di interesse per aiutare l'economia stagnante dell'Eurozona».
[…] A questa conclusione l'Ft è arrivato intervistando 72 economisti europei […[. Risultato? Il 46 per cento ha affermato che la banca centrale - che ha invertito la sua politica monetaria nel giugno scorso - «è rimasta indietro rispetto alla curva e non è stata in linea con i fondamentali economici». Il 43 per cento, è «convinto che la Bce è sulla strada giusta». Non a caso il giornale fa anche notare: «Nessun economista ha pensato che la Bce fosse in anticipo rispetto alla curva».
Il quotidiano ricorda sia che la Bce è stata presa in contropiede perché «l'inflazione è scesa più rapidamente del previsto» sia che lo scorso anno le prospettive economiche per l'Eurozona sono scese oltre le aspettative. Non a caso, sottolinea che il panel di economisti intervistati «è più pessimista» del Fondo monetario, stimando una crescita per Ue dello 0,9 per cento nel 2025 contro il +1,2 previsto a Washington. E riconosce anche alla Lagarde di aver fatto un'importante inversione di marcia, quando ha annunciato ulteriori tagli nel 2025».
ursula von der leyen christine lagarde - meme by vukic
Ma queste giustificazioni non bastano per lenire la bocciatura all'ex ministro francese dell'Economia. La quale, per esempio, «non ha fornito indicazioni sul ritmo e la tempistica dei futuri tagli, affermando che la Bce avrebbe deciso di volta in volta».
[…] Erik Nielsen, capo economista del gruppo UniCredit, invece lamenta che la Bce non ha saputo leggere le dinamiche dell'inflazione. Dopo aver compreso i rischi di un'impennata dopo la pandemia, allo stesso tempo, non ha saputo invertire la rotta con la stessa velocità e rapidità.
«Non appena - ha rilevato Nielsen - il rischio di disancoraggio delle aspettative di inflazione è evaporato, avrebbe dovuto tagliare i tassi il più velocemente possibile, non con piccoli passi graduali».
Per la cronaca, gli economisti interpellati dal Ft sono scettici sull'avvio di una politica monetaria più aggressiva da parte di Francoforte. Intanto per l'Italia, e sempre dalle pagine del quotidiano salmonato, arriva un importante riconoscimento: per gli operatori di mercato non è più il grande malato d'Europa […], lasciando questo ruolo a una Francia sempre più in crisi. […]
christine lagarde jean claude trichet mario draghi 25 anni di bce URSULA VON DER LEYEN - CHRISTINE LAGARDE CHRISTINE LAGARDE. christine lagarde 1
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