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Luca Fornovo per "la Stampa"
Telecom Italia mette nel freezer lo scorporo della rete, dopo le stoccate arrivate dall'Authority delle comunicazioni (Agcom) sul progetto. Ieri al termine di un Cda straordinario piuttosto teso a Roma, i consiglieri di Telecom hanno deciso di congelare il processo di societarizzazione della rete di accesso e di aspettare la verifica degli aspetti regolatori.
La società telefonica presieduta da Franco Bernabè ha sì ribadito l'importanza del progetto non solo per Telecom Italia, ma per lo sviluppo del sistema di telecomunicazioni del Paese, ma il Cda ha preso atto che le incertezze introdotte dalle recenti decisioni dell'Agcom rischiano di comprometterne la fattibilità . Il Consiglio ha pertanto deliberato che, prima di procedere allo sviluppo dello scorporo, deve essere controllata «la coerenza dei contenuti e del percorso regolatorio con le assunzioni alla base del progetto».
In particolare l'Agcom, guidata da Marcello Cardani, nei giorni scorsi aveva tagliato da 9,28 a 8,68 euro (-6,47%) il canone per l'ultimo miglio (unbundling local loop) e Telecom ha già calcolato che la manovra impatterà per 110 milioni di euro in termini di ricavi su base annua rispetto al 2012. La proposta è arrivata anche sul tavolo della Commissione europea, atto dovuto, ed entro qualche settimana dovrebbe esprimere il suo parere. Telecom, che avrebbe preferito un rinvio di ogni decisione al termine della definizione del progetto di scorporo, si è messa quindi sulla difensiva e ha deciso per ora di congelare il progetto.
L'Authority ha invece precisato che «i prezzi si riferiscono al solo 2013 e non hanno un legame diretto con quelli del triennio successivo, che sono oggetto di un distinto procedimento, né, tantomeno, influenzano la valutazione circa l'impatto dello scorporo della rete fissa sulla regolamentazione futura».
Dopo lo stop all'ipotesi di integrazione con H3G e il congelamento del progetto di scorporo della rete, la posizione del presidente esecutivo Franco Bernabè sembra indebolirsi. In Borsa ieri nessun surriscaldamento, il titolo ha chiuso in rialzo dello 0,10%, e secondo gli analisti le tensioni tra azienda e regolatore non porteranno a una cancellazione del progetto.
Restano sbigottiti dalla decisione di Telecom gli operatori Wind, Vodafone e Fastweb, che ritengono «sorprendente la decisione del Cda di condizionare lo scorporo alla verifica degli aspetti regolatori, attribuendone la responsabilità alla definizione dei prezzi wholesale 2013 da parte dell'Agcom, che ha semplicemente operato in linea con quanto prescrive la regolamentazione».
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