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Simone Filippetti per “Il Sole 24 Ore”
L'autunno delle tlc in Italia riparte dal risiko delle infrastrutture. A fare da playmaker, Wind e Rai. Mentre Viale Mazzini prova a quotare in Borsa le sue antenne di Rai Way, la compagnia telefonica ex Enelprova a vendere le sue torri. Valore stimato: 5-600 milioni di euro.
Entro settembre sono attesi i primi candidati: in pole position gli spagnoli di Abertis, che stanno chiaramente puntando a creare un polo di torri in Italia; e la lombarda Ei Towers, il «braccio» infrastrutturale di Mediaset. Secondo quanto riferito da alcune agenzie, nei giorni scorsi è partito ufficialmente l'iter di vendita, con la richiesta di sollecitazioni da parte degli advisor Hsbc e Imi.
Le due banche d'affari hanno spedito la prima documentazione, il teaser in gergo tecnico, a un selezionato gruppo di potenziali investitori. Per fine mese, dovranno essere recapitate le manifestazioni d’interesse. Non si tratta di offerte vincolanti, ma da quel momento in poi partirà la fase clou: entro la fine dell'anno l'operazione sarà completata. Non è la prima volta che Wind tenta di separare le torri: ci aveva provato anni fa Luigi Gubitosi, oggi direttore generale della Rai: c'era anche il nome del dossier, Progetto Eiffel, che avrebbe unito le torri di Wind e 3. Ma il progetto non ebbe seguito.
Ora Wind, dopo mesi di rumors, ha rotto gli indugi e ha deciso di procedere a una vendita (come già era stato anticipato dal Sole 24 Ore del 7 agosto). La compagnia telefonica di proprietà dei russi di Vimpelcom (di proprietà del magnate Mikhail Fridman) incasseranno così una somma che permetterà di abbattere il debito, i cui oneri (eredità della vecchia gestione Sawiris) pesano in bilancio. E si focalizzeranno sul core business, la telefonia, e non la gestione di un'infrastruttura.
Formalmente la società non commenta le indiscrezioni. Ma, da bilancio, si apprende che Wind conta 13mila siti di antenne: sul mercato però, secondo quanto si apprende, ne andrebbe solo una parte, un numero tale da generare un margine operativo lordo di circa so milioni di euro, per chi compra.
Considerando un multiplo che valorizzi il pacchetto di torri dalle 5 alle 7 volte il Mol, si avrebbe un prezzo attorno ai 400 milioni per la newco da vendere. Più un premio e un avviamento. L'asset, per le dimensioni e la qualità, fa gola a Ei Towers, la società di torri fondata da Alessandro Falciai e ora di proprietà di Mediaset.
La società è l'unico operatore di torri indipendente in Italia, di fatto il leader di mercato, e ha in cassa liquidità sufficiente per un blitz da mezzo miliardo. Ma c'è l'agguerrita concorrenza di Abertis: pochi mesi fa hanno rilevato, proprio da Autostrade (ora Atlantia) dopo il fallito matrimonio di quasi dieci anni fa, un pacchetto di torri. Metterle assieme a quelle di Wind creerebbe un big italiano.
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