GIOVEDÌ DI SANGUE A PIAZZA AFFARI: LO FTSE-MIB LASCIA PER STRADA IL 3,65% - SPROFONDA ANCORA UNICREDIT: -15% (DOPO IL -14% DI IERI) - PESANO I DUBBI SUL DEBITO: LO SPREAD VOLA FINO A QUOTA 523 PUNTI - L'EURO PRECIPITA: CAMBIO A 1,2807 CONTRO IL DOLLARO - L’UNGHERIA VICINA AL DEFAULT: FALLISCE ASTA DEI TITOLI DI STATO - TREMA ANCHE ATENE (A MARZO SCADE IL PROSSIMO BOND GRECO) - I GIUDICI DICONO NO ALLA RICHIESTA DI SAMSUNG DI STOPPARE LA VENDITA DI I-PHONE 4S - BENZINA A PESO D’ORO: RAFFICA DI RINCARI SUL PREZZO CHE LIEVITA A 1,8 € A LITRO…

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UNGHERIA E UNICREDIT AFFONDANO MILANO...
Da "Sole24Ore.it"
- Chiusura pesante per Piazza Affari: l'indice Ftse-Mib ha lasciato sul terreno il 3,65%, con Milano che è stata di grand lunga la peggiore tra le principali piazze europee. Male anche Madrid (-2,79%) e, a seguire, il Cac francese (-1,36%), il Ft-Se britannico (-0,9%). Decisamente più forte il Dax tedesco (appena -0,19%).

Pesa l'aumento di capitale da 7,5 miliardi a prezzo scontato annunciato da Unicredit. Il titolo di Piazza Cordusio, dopo aver già perso ieri il 14,5%, arretra di un ulteriore 15%, dopo essere finito più volte in asta di volatilità. Stessa sorte per Intesa Sanpaolo, rientrato in contrattazione con un . Ribasso in linea con quello di Banca Mps. Male anche gli altri big del credito quotati a Piazza Affari.

L'aumento di capitale UniCredit
Tornando all'aumento di capitale di UniCredit, difeso dall'ad Federico Ghizzoni, con un'intervista al Sole 24 Ore, secondo alcuni analisti l'operazione UniCredit potrebbe spingere altri istituti verso operazioni di aumento del capitale. Tra questi anche la tedesca Deutsche Bank (che cede oltre il 4% sul listino di Francoforte).

Anche Wall Street in rosso
Wall Street prosegue in ribasso, con l'indice S&P500 che perde lo 0,4%. Le preoccupazioni sul debito europeo prevalgono al buon dato sul mercato del lavoro, arrivato nel primo pomeriggio. A sorpresa, infatti, il rapporto Adp sull'occupazione nel settore privato negli Usa indica un aumento di 325mila unità in dicembre rispetto a una previsione di 175mila.

Il rapporto Adp precede di 24 ore quello governativo di domani sulla disoccupazione in dicembre, che sarà l'indicazione più rilevante di questo mese sullo stato dell'economia Usa. Non gettano acqua sul fuoco sul settore bancario europeo neppure le dichiarazioni del ministro spagnolo dell'Economia Luis De Guindos («le banche spagnole hanno bisogno di altri 50 miliardi di euro). Mentre l'agenzia di rating Moody's ha confermato l'outolook negativo sulle banche britanniche.

Spread in rialzo, l'euro precipita
In questo scenario, la tensione rimbalza anche sul mercato obbligazionario con spread (differenza di rendimento tra titoli di Stato "periferici" e Bund tedesco) in deciso rialzo in tutti i principali Paesi dell'Eurozona. Nel caso del BTp-Bund, è stato toccato un massimo di 523 punti base. L'euro aumenta le sue perdite sul dollaro per i timori sulle banche europee. La moneta unica passa di mano a 1,2807 dollari, dopo aver toccato un minimo da 16 mesi di 1,2795 dollari. Nuovo minimo da undici anni per l'euro/yen a 98,45..

L'asta francese
I mercati non hanno reagito neppure dinanzi al (complessivamente) buon esito dell'asta di Oat francesi. Nel dettaglio Parigi ha collocato 7,9 miliardi di titoli (in una forchetta tra 7 e 8) con rendimenti in leggero rialzo rispetto alle aste di dicembre (ma in linea con quelli sul mercato secondario). La domanda (15 miliardi) è risultata quasi doppia. Per quanto positiva la domanda è stata inferiore a quella dell'asta di dicembre (oltre il triplo).

Atene in fibrillazione
Ad appesantire i mercati sono anche le rinnovate tensioni sulla Grecia: Ieri il premier Lucas Papademos ha lanciato l'allarme sul rischio di un fallimento per il Paese con conseguente uscita dall'euro in caso non si trovasse un accordo con i creditori entro marzo (quando è in scadenza il prossimo bond di Atene).

UNGHERIA: RISCHIO DEFAULT MAI COSI' ALTO. FALLISCE ASTA BOND, TASSI AL 9,96%...
(Ansa)
- L'Ungheria non è riuscita a vendere l'intero ammontare di titoli di Stato in programma nell'asta di oggi, fermandosi a 35 miliardi di fiorini contro i 45 programmati. I tassi sui titoli annuali sono volati, raggiungendo il 9,96% contro il 7,91% dello scorso 22 dicembre. Il rischio insolvenza dell'Ungheria non è mai stato così alto: i contratti credit-default swap, che misurano il rischio-default, sono in rialzo di 29 centesimi a 745, un nuovo record, mentre i negoziatori chiedono con urgenza un pacchetto di assistenza al Fmi e all'Ue. Un analista di Bnp Paribas parla di "situazione di panico"

APPLE: GIUDICI, NO A RICHIESTA STOP VENDITA I-PHONE 4S. IL TRIBUNALE DI MILANO HA RESPINTO L'ISTANZA PROPOSTA DA SAMSUNG...
(Ansa)
- Il tribunale di Milano ha respinto la richiesta cautelare di sospendere la vendita in Italia dell'I-Phone 4S avanzata lo scorso ottobre da Samsung nella causa civile contro Apple alla quale l'azienda sud coreana ha contestato la violazione di due brevetti. Il provvedimento è stato depositato oggi dal giudice civile Marina Tavassi

BENZINA SOPRA 1,74 EURO, AL CENTRO SFONDA 1,8...
(Ansa)
- Arriva una raffica di rincari sul prezzo della benzina che, nella media nazionale, sale sopra 1,74 euro al litro (1,742 euro nei distributori Q8). Al Centro Italia, dove piu' alte sono le addizionali regionali, si e' arrivati invece a sfondare quota 1,8 euro, toccando, rileva Quotidiano Energia, 1,802 euro al litro.

Con i rialzi di oggi, sottolinea QE, le compagnie petrolifere hanno ceduto alle pressioni internazionali. Ieri, in Mediterraneo, le quotazioni di benzina e diesel hanno infatti registrato un nuovo rimbalzo di 12 e 13 dollari a tonnellata, volando fino a 976 e 988 dollari. A pesare sulle contrattazioni non solo la salita del Brent dopo la notizia di un accordo di massima in seno alla Ue per un embargo alle importazioni di greggio dall'Iran, ma anche i guai finanziari della belga Petroplus, costretta ad interrompere l'attvità di tre impianti di raffinazione, e le conseguenti tensioni sulla disponibilità dei derivati in Europa.

Così questa mattina Eni ha aumentato i prezzi raccomandati della benzina di 0,4 centesimi e quelli del diesel di 0,6 centesimi, portandoli rispettivamente a 1,739 e 1,700 euro al litro. Esso è salita rispettivamente di 0,5 e 0,7 centesimi a 1,741 e a 1,700 euro, mentre TotalErg di 0,7 centesimi su entrambi i prodotti, a 1,740 e a 1,701 euro al litro.

Ancora, Q8 ha rivisto all'insù il prezzo della verde di 1,1 centesimi (1,742) e quello del gasolio di 0,8 centesimi (1,703 euro) e Shell entrambi di 1 centesimo (1,741 per la verde e 1,705 per il diesel). Più forte la corsa delle no-logo, che registrano una fuga in avanti di quasi 1,5 centesimi riducendo il gap con le petrolifere. A livello Paese, il prezzo medio praticato dalla benzina (in modalità servito) va quindi oggi da 1,738 euro al litro degli impianti IP all'1,742 di quelli Q8 (no-logo a 1,660 euro al litro). Per il diesel si passa dall'1,697 euro al litro di IP all'1,705 di Shell (no-logo a 1,615 euro al litro). Il Gpl è tra gli 0,744 euro al litro di Eni e lo 0,756 di Tamoil (no-logo a 0,725 euro al litro).

 

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