SPAGNA MATATA: SE I MIMI SI FANNO LA GUERRA, SIAMO ALLA FAME - GLI ARTISTI DI STRADA DI MADRID CHIEDONO IL “NUMERO CHIUSO” PER ARGINARE I CONCORRENTI RUMENI, CHE VANNO IN STRADA, COPIANO IL LAVORO E PORTANO VIA EURO PREZIOSI - UNO DEI RUBA-MESTIERE: “GUADAGNO 30-50 € AL GIORNO E STO APPOLLAIATO 6-7 ORE. LA FAME INCALZA E LA STRADA È DI TUTTI”…

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Gian Antonio Orighi per "la Stampa"

Arredi umani urbani l'un contro l'altri armati. Dilagano sempre più a Madrid le cosiddette Statue Viventi, i seguaci dei divini mimi Étienne Decroux e Marcel Marceau, che con le loro performance immobili stupiscono i passanti sperando in una moneta di mancia. La ragione? Semplice: il Comune della capitale, al contrario di quello di Barcellona, permette agli artisti di strada di esprimersi ovunque, senza dover sostenere un concorso che rilasci un patentino ad hoc e stabilisca un numero chiuso.

Ma il permissivismo madrileno ha anche un'altra faccia della medaglia che sta dividendo il collettivo delle statue: la concorrenza tra i professionisti ed i nuovi arrivati dall'Est europeo, soprattutto romeni. «Per essere Statue Viventi ci vuole studio, disciplina. Poi il dominio delle tecniche di respirazione, dell'equilibrio, perché non è facile rimanere immobili per ore. Quindi, una proposta artistica - lamenta Paula Noviel, 29 anni, presidente della Aecevae, la associazione che raggruppa 15 mimi statici-. Purtroppo a Madrid non c'è, come richiediamo da tempo, nessuna normativa che regoli la nostra arte. E così è arrivata l'intrusione dei romeni, che ci copiano solo per fare i soldi».

Basta fare un giro per il centro, dalla Puerta del Sol alla Gran Via, da Plaza Mayor a Calle Preciados, per accorgersi della differenza artistica. I professionisti emergono con proposte che lasciano a bocca aperta, da Aladini che sono sospesi per aria o Don Chisciotte contro i mulini a vento. I «copioni»" hanno i costumi molto meno elaborati, e rimangano statici molto meno tempo.

Ma se a Madrid infuria la polemica sotterranea tra Statue, anche a Barcellona i mimi immobili sono sul piede di guerra. Il Comune, vista la proliferazione incontrollata nelle Ramblas (fino a 200 attori), ha lanciato nel 2011 un concorso pubblico: ammessi soltanto 30 artisti. Quest'anno il numero è stato ridotto a 27, sono stati spostati nella parte finale del viale, ed è stato imposta una tassa di 189 euro. Risultato: molti prendono la strada di Madrid.

GIANNI, ROMENO DI 19 ANNI: "PER SOPRAVVIVERE HO IMPARATO SUL WEB A STARE IMMOBILE"
Un diavolo rosso che sembra sospeso nel vuoto. É Giani, 19 anni, romeno di Iasi. I passanti quando lo vedono rimangono di stucco e non capiscono che il suo segreto sta in una sedia nascosta dal travestimento. Giani non ha le pretese dell'artista, e lo dice senza peli sulla lingua: «Sono arrivato a Madrid due mesi fa, attratto dal mito di una Spagna ricca che ho scoperto non esistere più. Non trovavo lavoro e, girando per il centro di Madrid, ho scoperto il modo di sbarcare il lunario: fare la statua».

Mimo per necessità, lui che in vita sua non aveva mai pensato a fare l'artista. «L'idea è nata vedendo il cesto pieno delle offerte dei mimi statici, mentre la mia pancia era vuota. Così ho pensato di copiarli. Sono andato su Internet, ho visto un sacco di foto e mi sono inventato un personaggio che piace - confessa il Lucifero che sovrasta il Bernabeu, lo stadio del Real Madrid -. Un amico mi aiuta per un facile maquillage e per nascondere, mentre mi preparo, la sedia».

Da quando ha iniziato a fare la statua, Giani è diventato un habitué di calle Preciados, strada di Madrid piena di negozi e turisti. Lui resta immobile, ma i suoi occhi spiano ogni viandante sperando in una moneta. «Guadagno 30-50 euro al giorno stando appollaiato 6-7 ore - ammette -. Non è il lavoro dei miei sogni, ma vivo meglio qui che nella mia Iasi. So che le statue spagnole sono arrabbiate per la presenza di noi romeni, ma l'arte è solo un pretesto. Pensano solo ai soldi che, se non ci fossimo noi, finirebbero nelle loro tasche. Ma la fame incalza e la strada, a Madrid, è di tutti».

LARA, MADRILENA DI 29 ANNI: "INSEGNO FLAMENCO MA FACCIO LA STATUA PER ARROTONDARE"
È appena salita sul piedistallo, dove interpreta la minatrice. Si è rifatta il trucco, perché il sole consuma il nero pece della sua performance. Si chiama Lara, 29 anni, è di Madrid. «Sto interpretando con un collega una performance dedicata ai minatori, un lavoro in via di estinzione, proprio come l'occupazione stabile e garantita per noi giovani. Un'allegoria per far pensare i passanti», dice con un sorriso smagliante.

Anche col travestimento, si vede che è una ballerina di professione. S'innalza, mentre il suo compagno invece si china, con una grazia che le viene dal flamenco, che insegna in una accademia. Impiego part-time, 500 euro al mese, che cerca di arrotondare facendo, solo da un mese, proprio il mimo statico, la statua vivente. «Sono alle prime armi, ogni ora stacco 15 minuti. É una professione difficilissima, anche per chi è allenata come me. Ci vuole una concentrazione massima. E poi dipendi dal vento, dal sole, dal caldo. Io rimango impalata per 8 ore al giorno».

I suoi occhi si muovono solo per ringraziare i passanti che mettono delle monetine le monete nel suo cesto. «Quando vai al teatro o al cinema, sai già cosa ti aspetti, conosci almeno il titolo e l'argomento. Io invece mostro uno show imprevisto ed improvviso, che deve colpire il viandante. Guadagno in media 30 euro al giorno - sottolinea -. Forse in futuro farò la statua full-time, un lavoro senza padroni ed orari. Adoro sentirmi libera. Peccato che i romeni copino malamente un'arte straordinaria senza prima impararla».

 

SPAGNA - MIMO VESTITO DA MINATORE PER LE STRADE DI MADRIDSPAGNA - MIMO VESTITO DA DIAVOLO ACCANTO ALLO STADIO BERNABEUALLARME DEFAULT SCONTRI A MADRID jpegMINATORI MANIFESTANO A MADRID jpegL'ARTISTA DI STRADA