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IL GOVERNO SI FA IL SUO TERZO POLO (INCHIESTE PERMETTENDO) – CON IL RITIRO DI UNICREDIT DALL’ASSALTO A BANCO BPM, L’ESECUTIVO PUÒ TORNARE AL PIANO INIZIALE: LA FUSIONE TRA MPS, MEDIOBANCA E L’EX POPOLARE DI MILANO, PER LA GIOIA DEI FRANCESI DI CREDIT AGRICOLE (PRIMI AZIONISTI DI BPM) – MA TUTTO È APPESO ALLE DECISIONI DELLA PROCURA DI MILANO: PRESTO CI SARANNO NOVITÀ SULL’ACQUISIZIONE DEL 15% DI MPS DA PARTE DI BPM, ANIMA, DELFIN E CALTAGIRONE, ATTRAVERSO BANCA AKROS (CONTROLLATA SEMPRE DA BPM) – LE MOSSE DI ORCEL: UNICREDIT SI VENDICHERÀ CON IL GOVERNO IN GENERALI?

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Estratto dell’articolo di Giuliano Balestreri e Alessandro Barbera per “la Stampa”

 

ANDREA ORCEL FOTO LAPRESSE

Cosa ha spinto Unicredit a rinunciare alla scalata alla milanese Banco Bpm? E cosa cambia nell'intricatissimo risiko finanziario che si è innescato negli ultimi mesi in Italia?

 

Il numero uno Andrea Orcel si è buttato in una mischia nella quale il governo aveva progetti chiari: garantire il controllo italiano di Generali attraverso Francesco Gateano Caltagirone e la Delfin della famiglia Del Vecchio, e portare a nozze il Monte dei Paschi con lo stesso Banco Bpm.

 

Nel tentativo di sparigliare, Orcel ha spinto il Monte dei Paschi a volgere lo sguardo su Mediobanca e - comprando quote di Generali - a cercare di condizionare le mosse dei due investitori ben visti dal governo.

 

Giuseppe Castagna - PRIMA DELLA SCALA 2024

Ma non è bastato: il rapporto di Orcel con Palazzo Chigi e Tesoro non è mai decollato. «Non è stato collaborativo», racconta un esponente della maggioranza che parla sotto la garanzia dell'anonimato. Orcel non ha concordato le sue mosse, credendo fino in fondo nella forza del mercato.

 

Al governo non è piaciuto il piano di aggregazione con Bpm […]  né si è mostrato disponibile ad assecondare alcune scelte che il governo avrebbe gradito.

 

Secondo quanto ricostruito con fonti concordanti Orcel non avrebbe ad esempio valutato ad esempio l'ipotesi di nominare in sede di rinnovo un altro presidente (l'attuale è l'ex ministro del governo Renzi Piercarlo Padoan) o la sponsorizzazione dei giochi olimpici Milano-Cortina.

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera

A monte l'ostilità del governo nasce comunque dall'ambizione di Unicredit di mettere le mani su un concorrente per la quale c'erano progetti diversi. Di qui la decisione di imporre durissime prescrizioni con il decreto sul Golden power, in cui fra le altre si chiedeva a Unicredit di rinunciare alle attività russe.

 

Cosa accadrà di qui in poi dipenderà da molte variabili, ma una cosa è certa: se il Mps riuscirà a conquistare Mediobanca, l'ambizione del governo è di tornare al progetto iniziale: una grande aggregrazione di Mps e Mediobanca con Banco Bpm, grazie anche a un socio francese. Vediamo come.

 

unicredit 2

Senza Unicredit, la banca guidata da Giuseppe Castagna è libera dai laccioli legali ai quali si è vincolati sotto offerta pubblica. L'operazione a tre non dispiace a Bpm e neppure a Crédit Agricole, che di Bpm sono il primo azionista con il 20 per cento del capitale e si prepara a salire al 25.

 

Ai francesi […] interessano tre cose: la crescita degli sportelli, della controllata Agos (che potrebbe sviluppare sinergie con Compass di Mediobanca) e la distribuzione dei prodotti di Amundi. Per il gigante francese dell'asset management l'Italia rappresenta il primo mercato all'estero, ma senza l'accordo con Unicredit (in scadenza) la capacità distribuzione di Amundi è destinata a crollare.

 

LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSE

Nel frattempo Orcel può però tentare di complicare i piani al governo nella battaglia per le Generali. Chi ha il controllo di Mediobanca, conquista il controllo del Leone di Trieste.

 

All'ultima assemblea Unicredit aveva scelto pragmaticamente di votare contro la banca guidata da Alberto Nagel e a sostegno di Caltagirone e Delfin, questi ultimi azionisti oltre che di Trieste, di Mediobanca e Mps di cui sostengono la scalata.

 

Svanita l'opzione Banco Bpm e complicata la strada che porta verso il controllo della tedesca Commerzbank (anche in Germania la politica si fa sentire negli assetti bancari), molti si interrogano se Orcel cambierà strategia su Generali, ancora guidata dal patto che ruota attorno a Mediobanca.

 

Unicredit era arrivata al 6,5 per cento, ora è attorno al 5. Che farà? Se al Monte dei Paschi e ai suoi alleati riuscirà la conquista di Mediobanca, la quota di Unicredit rischia di essere irrilevante a fini della governance. In quel caso […] Orcel dovrà decidere se gestirla come un investimento finanziario oppure utilizzarla - queste le voci che circolano a Milano - per scambiarla con la controllata Banca Generali, a sua volta oggetto di offerta da parte di Mediobanca.

 

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

In questo scenario potrà fare la differenza Banco Bpm, che controlla il 9 per cento di Mps e a favore dell'operazione su Mediobanca. Dal matrimonio a tre nascerebbe un soggetto da quaranta miliardi di capitalizzazione, controllata da investitori italiani, e una partecipazione del 13 per cento in Generali, che ha in pancia una fetta di debito pubblico.

 

Lo scenario è quello gradito a Palazzo Chigi, che vede così svanire anche l'ipotesi con cui Generali fino a pochi mese fa puntava alle nozze con i francesi di Natixis, reputate pericolose per gli interessi italiani. Resta da capire se Orcel sia ancora in grado di fare la parte del guastafeste.

LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSEIL CROLLO DEL MODELLO MILANO - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA