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1.FERRARI A WALL STREET PARTE DA 52 DOLLARI
Da “il Giornale”
Azioni collocate al prezzo massimo previsto. Montezemolo: «Le comprerò, ma a me dovrebbero regalarle»
2. LA UE ROVINA LA FESTA FERRARI ARIA DI SUPER MULTA PER FCA
Ugo Bertone per “Libero Quotidiano”
Ferrari accelera sul rettilineo di Wall Street. Il consorzio di collocamento dei titoli Ferrari ha deciso di fissare a 52 dollari il prezzo delle azioni, al limite della forchetta indicata nel prospetto (tra 48 e 52). La risposta entusiasta del mercato all' offerta di 18,8 milioni di azioni della Rossa consentirà a Fiat Chrysler di sfiorare la soglia dei 900 milioni di dollari nell' Ipo, un incasso che aiuterà Fca a ridurre l' indebitamento e soprattutto a finanziare il piano di investimenti. Non solo.
paolo dionisi con al sayegh e al mubarak del fondo mubadala con montezemolo e ron barrott di aldar
Il marchio della Rossa si conferma a prova di recessione: nelle ultime settimane non sono poche le società che hanno deciso di rinviare lo sbarco a Wall Street in attesa di indicazioni più confortanti sul fronte dei tassi e della Cina. Ma la Ferrari si è confermata l' azienda anticiclica per eccellenza, in grado di superare senza neanche rallentare le crisi più profonde, come è successo sei anni fa in occasione del tracollo di Lehman Brothers.
Ancora una volta ha avuto ragione Marchionne che ha puntato su una valutazione, 10 miliardi di dollari, quando molti analisti, pochi mesi fa, ritenevano eccessivo un prezzo di 7 miliardi.
E così oggi superSergio potrà dare l' ultimo colpo d' acceleratore alla partenza del GP Wall Street. Ma poco prima al quartier generale londinese del gruppo potrebbe arrivare una multa comminata alla vecchia Fiat da parte dell' Ue.
Proprio oggi, secondo il Financial Times, Bruxelles dovrebbe contestare all'azienda una penale salata (minimo 30, massimo 200 milioni) al termine delle indagini sugli accordi fiscali tra le multinazionali ed il Lussemburgo, patria dell' attuale presidente della Commissione Jean-Claude Juncker.
Fiat, spiega il quotidiano britannico, è solo «la punta dell' iceberg» dell' inchiesta che riguarda anche Starbucks ed altre centinaia di nomi illustri del capitalismo angloamericano. Ma la cosa non consola più di tanto Fca che, spiega una nota, «ritiene di aver fornito solide spiegazioni alla Commissione circa le ragioni per le quali l' Advanced price agreement concluso da Fiat Chrysler Finance con il Lussemburgo non ha comportato alcun aiuto di stato».
In ogni caso «qualsivoglia esito della questione non sarebbe significativo rispetto ai risultati consuntivati» che saranno esaminati dal cda del prossimo 29 ottobre.
Ma non sarà l'eventuale multa a guastare l' umore di Sergio Marchionne e di John Philip Elkann al momento di suonare la tradizionale campanella di Wall Street che segna l' avvio delle contrattazioni, ovvero l' inizio dell' avventura di "Race", il simbolo borsistico del Cavallino Rampante scelto da Sergio Marchionne che, per la verità, avrebbe preferito Red «ma non era disponibile».
MONTEZEMOLO E MARCHIONNE ALLA FERRARI
Il titolo approda a Wall Street sull' onda di vero e proprio plebiscito anticipato dall' andamento del road show che, dal Saint Regis di New York alla sede storica di Maranello, ha coinvolto centinaia di investitori Vip alla caccia di azioni della Rossa che si presenta con numeri di tutto rispetto: utile netto per il terzo trimestre tra i 93 e i 96 milioni di euro +60-66% rispetto allo stesso periodo dell' anno scorso secondo il prospetto preliminare, depositato presso la Sec.
Aggiornamento conferma le stime contenute nel documento del 9 ottobre: ricavi in crescita del 9-10%, a 720-730 milioni, Ebitda rettificato tra 210 e 215 milioni e un utile operativo tra 140 e 145 milioni. Un trionfo che ha lasciato l' amaro in bocca al grande ex, Luca di Montezemolo, che ieri si è lasciato sfuggire un ironico «le azioni Ferrari? Dovrebbero regalarmene» salvo poi correggere il tiro «le comprerò per motivi affettivi».
Marchionne non replica. È concentrato su altre partite. La prima è l' avvio della nuova trattativa con l' Uaw per il contratto dei dipendenti Chrysler, dopo che il primo accordo è stato respinto a larga maggioranza. Poi si tornerà a parlare dell'eventuale merger con Gm. La corsa, come gli esami, non finiscono mai.
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