FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Francesco De Dominicis per "Libero"
Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, domenica, in un'intervista, ha detto che a metà 2013 nel nostro Paese si potrebbe cominciare ad annusare aria di ripresa. C'è un settore, tuttavia, che gioca d'anticipo rispetto alle previsioni dell'inquilino di palazzo Koch: le banche italiane, infatti, secondo un documento riservato dell'Abi, non sembrano sentire più di tanto gli effetti della crisi e si preparano a chiudere in grande spolvero già il 2012. Gli utili degli istituti - che complessivamente nel 2011 hanno chiuso in rosso di 23,1 miliardi di euro - toccheranno quota 4 miliardi quest'anno per poi arrivare a 6,5 miliardi nei successivi dodici mesi. Totale: 10,5 miliardi di utili in appena due anni. Non male.
Numeri che mostrano uno stato di salute assai positivo per il settore creditizio e che l'Assobancaria ha illustrato agli esponenti del Fondo monetario internazionale a metà novembre. Si tratta degli stessi dati, peraltro, che la scorsa settimana il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, ha parzialmente snocciolato nel corso di una tavola rotonda a Roma.
Un blitz, quello di Sileoni, che ha spiazzato i banchieri. Il documento era destinato all'Fmi - con l'obiettivo di tenere alla larga nuovi attacchi all'industria bancaria italiana - ma, stando alla strategia delle banche, andava tenuto lontano dagli occhi dei sindacalisti, visto che è in corso una trattativa da 20-30mila esuberi. Trattativa che i maggiorenti dell'Abi vogliono portare avanti dimostrando che le banche sono in ginocchio. «E invece no» dice il numero uno Fabi. Pronto a dare battaglia ai banchieri.
Del resto, le condizioni sono ottime un po' su tutti i fronti. à destinato a migliorare, anzitutto, il mercato dei prestiti a famiglie e imprese: +0,5% quest'anno e +1,9% l'anno prossimo. Bene anche il margine di interesse che, dopo un lieve calo dell'1,2% quest'anno, schizzerà a +2,5% nel 2013. Il roe (utile netto su patrimonio) aumenta dell'1,1% e poi dell'1,7%.
Segnali positivi financo per le sofferenze: la crescita dei prestiti non rimborsati, infatti, rallenterà bruscamente: dal 27,6% dello scorso anno si passa al 18,4% del 2012 e al 13,8% del 2013. Bene l'andamento di depositi e raccolta: alla frenata del 2011 (-2,7%), le banche italiane rispondono con un biennio previsto in miglioramento (+4% e +3,8%). Sarà stata la cura del Governo di Mario Monti?
MUSSARI BAZOLI resize Sileoni_LandoMario Elsa Monti gianni dragoni banchieri e compari front
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